COREA DEL NORD. La Zarina è sempre più sola al comando

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Nuove prove suggeriscono che Kim Yo Jong è stata promossa ben oltre il suo precedente ruolo di prima sorella e assistente personale di Kim Jong Un.

Secondo Daily NK sarebbe stata promossa da membro supplente a membro a pieno titolo dell’Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito dei Lavoratori: «La compagna Kim Yo Jong ha partecipato alla riunione allargata del Politburo il 2 luglio come membro effettivo (…) Anche se attualmente non c’è modo di sapere esattamente quando è diventata membro a pieno titolo del Politburo, la maggior parte dei funzionari della riunione ne era a conoscenza al momento della riunione».

Se fosse confermato ufficialmente, si tratterebbe della conferma che Kim Yo Jong sia stata scelta come successore di Kim Jong Un, nel caso in cui morisse prima che suo figlio sia abbastanza grande per governare; in pratica sarebbe una reggente, di cui la storia in oriente come in occidente è piena.

Stand a Asia Times: «Se Kim Jong-un dovesse morire improvvisamente o diventare incapace di governare da leader, gli alti funzionari del partito e i militari interverrebbero per assumere temporaneamente le sue funzioni (…) In definitiva, però, solo Kim Yo Jong potrebbe essere colei che erediterà il suo potere supremo».

Kim Yo Jong È diventata molto visibile sui media ufficiali quasi subito dopo la morte del padre Kim Jong Il, alla fine del 2011, e l’ascesa al potere del fratello maggiore; è entrata a far parte del Comitato Centrale del partito quattro anni fa e l’anno successivo ha iniziato il suo primo periodo come membro supplente – o candidato – del Politburo, molto più esclusivo.

Nel 2018, quando ha visitato la Corea del Sud in occasione delle Olimpiadi invernali di Pyeongchang e ha incontrato il Presidente Moon Jae-in, ha catturato l’attenzione di tutto il mondo. Ha accompagnato suo fratello ai vertici con Moon, Donald Trump e Xi Jinping, fino al fallimento del vertice Kim-Trump di Hanoi del 2019. Dopo, è stata tolta dalla lista dei sostituti del Politburo, per essere poi reintegrata ad aprile 2020.

Quest’anno, suo fratello è rimasto più volte fuori dalla scena pubblica per lunghi periodi, e lei è emersa per assumere il ruolo di faccia cattiva del regime, strapazzando Corea del Sud e Usa: «Kim Yo-jung sembra anche godere della sua esposizione al pubblico attraverso le numerose immagini e i video pubblicati dai media statali. Piuttosto che accontentarsi di un’immagine pubblica come orgogliosa e diligente sorella minore di Kim Jong Un, sembra però intenzionata a scalare i ranghi all’interno del regime», riporta Asia Times.

Il 5 giugno, Kim Yo Jong ha aspramente criticato i gruppi di defezionisti nordcoreani in Corea del Sud per aver inviato volantini antiregime con palloncini, definendo i gruppi come “spazzatura” e “cani bastardi” (…) Questa è la terza volta che il regime rilascia una dichiarazione attraverso Kim Yo Jong. All’inizio di quest’anno, il 3 marzo, ha pubblicato una dura critica all’ufficio presidenziale sudcoreano per la sua protesta contro il lancio del test missilistico della Corea del Nord. Poco tempo dopo, il 22 marzo, ha rilasciato una seconda dichiarazione, questa volta lodando il presidente Trump per aver inviato una lettera personale di ringraziamento a suo fratello, Kim Jong Un (…) L’ultima dichiarazione di Kim Yo-jung, tuttavia, è molto diversa da quelle rilasciate a marzo. Con le sue ultime osservazioni, pronunciate a livello di personalità di spicco, Kim Yo Jong viene presentata come leader di primo piano.

Lucia Giannini