CINA. Droni pipistrello per l’intelligence militare

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I droni spia potrebbero aiutare la Cina a dominare lo “spazio vicino” al centro della moderna corsa spaziale. L’atmosfera vicina allo spazio aperto, circa 20 km sopra il livello del mare, è stata finora considerata una “death zone” per droni: l’aria sottile rende difficile generare moti ascensionali, temperature estremamente basse comportano che la componentistica elettronica non funzioni. 

Un nuovo tipo di drone sviluppato in Cina avrebbe superato questa difficoltà, passo significativo per sfruttare lo spazio vicino per raccogliere intelligence militare, riporta Scmp.

Da molto tempo lo spazio vicino è considerato una frontiera per i servizi di intelligence, ma è rimasto relativamente inutilizzato perché è troppo alto per la maggior parte degli aerei e troppo basso per i satelliti.

L’obiettivo è sviluppare un veicolo in grado di volare in questo spazio capace di osservare grandi aree per settimane, mesi o addirittura anni. I droni, che costerebbero solo una frazione di quello che costerebbe un satellite con capacità paragonabili, sono considerati uno dei modi migliori per raggiungere un simile obiettivo.

Fino ad ora, lo statunitense Global Hawk arrivava a un’altezza di circa 19 km; ma un centro di ricerca nella Mongolia Interna ha testato con successo un drone sperimentale ad un’altitudine di 25 km.

Il test ha coinvolto due droni sperimentali senza equipaggio lanciati su un pallone aerostatico ad alta pressione prima di essere impiegati a diverse altitudini. Ognuno dei droni, delle dimensioni di un pipistrello, è stato lanciato utilizzando un impulso elettromagnetico che li ha accelerati da zero a 100km/h in brevissimo tempo.  

I droni sono poi scivolati verso i loro bersagli a più di 100 km di distanza, regolando rotta e altitudine in volo senza l’intervento umano. I sensori di bordo hanno restituito i dati ad una stazione a terra.

L’obiettivo della ricerca è lanciare centinaia di questi droni in un solo colpo, come  api o formiche. Questi droni sono abbastanza piccoli da entrare in una scatola da scarpe e pesano come un pallone da calcio. Sono realizzati con materiali compositi e sono progettati per resistere ai campi elettromagnetici.

Le ali e il corpo vengono montati su una fusoliera piana per produrre sufficiente portanza nell’aria sottile. I sensori includono un dispositivo di mappatura del terreno e un rilevatore di segnali elettromagnetici per localizzare la presenza o le attività militari.

Graziella Giangiulio