La realizzazione del gasdotto Balkan Stream è stata completata, come riportava la Tass giorni fa. Il “Balkan Stream” è stato collegato ad un gasdotto in Serbia. A causa della pandemia di Covid 19, non ci sono eventi ufficiali in relazione al completamento del gasdotto.
Il primo Ministro della Bulgaria, Boyko Borissov, ha detto che con la costruzione del Balkan Stream, «la Bulgaria si trasformerà in un centro regionale strategico di distribuzione del gas», riporta GeopoliticsNews.
Il Balkan Stream è la continuazione del gasdotto Turkish Stream attraverso la Bulgaria. Nei documenti ufficiali, viene definito «oggetto di espansione dell’infrastruttura di trasporto del gas naturale della società Bulgartransgaz in parallelo con il principale gasdotto del Nord fino al confine tra Bulgaria e Serbia». Il nome Balkan Stream per il gasdotto era stato proposto dal primo Ministro Borissov ed era stato annunciato che sarebbe stato completato entro dicembre di quest’anno, riporta BalkanEu.
Il Turkish Stream, lanciato l’8 gennaio 2020, si estende lungo il fondo del Mar Nero dalla Russia alla costa della Turchia. Inoltre, c’è una sezione di transito terrestre al confine con i paesi vicini, da dove il gas è già esportato in Grecia, Bulgaria, Macedonia del Nord. Successivamente, dopo il completamento dell’intera infrastruttura, il gas raggiungerà la Serbia e l’Ungheria. La capacità del gasdotto di 930 km è di 31,5 miliardi di metri cubi di gas all’anno.
Gli Stati Uniti sono sempre stati contrari alla costruzione di Turkish Stream. Due giorni dopo l’apertura del gasdotto, il 10 gennaio 2020, Washington ha inviato un chiaro messaggio di opposizione all’espansione del gasdotto attraverso il territorio bulgaro verso l’Ue. «Gli Stati Uniti si oppongono alla seconda linea del gasdotto Turkish Stream per l’approvvigionamento di gas dell’Europa sudorientale attraverso la Bulgaria, in quanto la considerano una mossa geostrategica della Russia», disse l’allora sottosegretario di Stato per gli Affari politici David Hale.
La Russia ha ripetutamente affermato che la seconda parte di Turkish Stream è stata costruita principalmente per sostenere l’alleato russo nei Balcani, la Serbia.
Anna Lotti