A rischio il gas russo verso l’UE

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RUSSIA – Mosca 29/04/0214. Gazprom ha affermato che i disaccordi con Kiev potrebbero potenzialmente compromettere le sue esportazioni di gas verso l’Europa attraverso i gasdotti che transitano in Ucraina.

«Le contraddizioni politiche ed economiche tra la Russia e l’Ucraina hanno fatto sorgere preoccupazioni per quanto riguarda l’affidabilità delle forniture di gas verso l’Europa attraverso l’Ucraina e la capacità ucraina di poter onorare i propri debiti verso Gazprom», si legge in un comunicato di Gazprom fatto in virtù degli International Financial Reporting Standards .
Gazprom teme che Naftogaz, società statale ucraina del gas, possa non riuscire a rispettare i propri impegni sul transito del gas destinato ai consumatori europei .
Secondo Gazprom, l’escalation del conflitto Ucraina e le sanzioni internazionali contro la Russia potrebbero influenzare negativamente la situazione finanziaria della società e limitare la sua capacità di attrarre finanziamenti dall’estero.
Nuovi focolai di tensione, l’escalation del conflitto in corso e l’introduzione di sanzioni internazionali possono creare sfiducia negli investitori internazionali e nell’economia russa, facendo diminuire gli investimenti su questa piazza.
Il risultato potrebbe essere una perdita di liquidità, instabilità nell’attività commerciale e un significativo calo dei prezzi dei titoli che operano in Russia, tra cui Gazprom, unito ad una impossibilità per la società di attrarre prestiti o stock di capitale sui mercati internazionali, afferma la società russa.
«Una grande parte dei ricavi e degli obblighi di Gazprom sono in dollari e in euro. Ampliare o imporre nuove sanzioni contro Gazprom potrebbe avere un impatto significativo sulla sua attività, sulla situazione finanziaria e sulle operazioni della holding Gazprom», si legge nella dichiarazione.
Per ridurre questi rischi, Gazprom in particolare si sta adoperando attivamente per ampliare i propri mercati di vendita. Uno dei principali progetti del gruppo è il “programma orientale”, che prevede forniture di gas russo e di gas naturale liquefatto ai mercati dei paesi della regione Asia-Pacifico.
Nel tentativo di ridurre la dipendenza dai paesi di transito, Gazprom sta passando ai principi generalmente accettati nel commercio internazionale del gas e a meccanismi dei prezzi di mercato per le esportazioni verso gli stati ex – sovietici e per i i loro servizi di transito, si legge nel comunicato.
Gazprom sta gestendo una serie di progetti volti a diversificare le rotte di esportazione del gas, tra cui il North Stream e il South Stream, sta espandendo l’utilizzazione di impianti di stoccaggio sotterranei all’estero e ancora punta sullo sviluppo del commercio di gas naturale liquefatto.
Kiev attualmente deve a Gazprom 2,2 miliardi di dollari. Nell’attuale stallo politico tra Kiev e Mosca, Gazprom ha annullato due riduzioni di prezzo del gas importanti per l’Ucraina, portando il prezzo da 268,5 dollari a 485 dollari per mille metri cubi a partire dal 1 aprile. I pagamenti per le consegne di marzo in Ucraina non sono ancora stati onorati, afferma il colosso russo.
Negli ultimi cinque anni, la Russia ha rifornito l’Ucraina con quasi 150 miliardi di metri cubi di gas. L’Ucraina ha de facto ritardato i pagamenti per queste importazioni: il presidente russo Vladimir Putin ha detto all’inizio di aprile che l’Ucraina deve alla Russia 17 miliardi di dollari di sconti, con altri 18,4 miliardi di dollari per una commessa take-or -pay.