Addis Abeba chiama Pyongyang

331

ETIOPIA – Addis Abeba 06/09/2014. Pyongyang è il più grandi venditore di armi low cost e low budget del mondo. La Corea del Nord si colloca tra le esportatori di armi più prolifici nazioni del mondo. Se è nota per i suoi sistemi balistici, la Corea del Nord è anche un attore importante nel traffico di armi convenzionali.

In Etiopia, fino al 1974 un alleato degli Usa, si è installato sempre nello stesso anno un governo militare provvisorio socialista, il Derg. Nel 1977, l’Etiopia puntò verso l’est per avere armi nel suo scontro con la Somalia per l’Ogaden. Da quel momento in poi, l’Urss fornì, praticamente gratis, al regime etiope. Nello stesso tempo, la Corea del Nord cercava di aumentare la propria presenza in Africa, creando forti legami con il Derg: cooperazione agricola e infrastrutturale, progetti di irrigazione, centrali idroelettriche, indagini geologiche, migliorie nel settore della pesca e nella cantieristica navale. A livello militare, Pyongyang, nei primi anni Ottanta, si offrì di formare una milizia popolare, dotata di armi di piccolo calibro nordcoreane e sotto la supervisione della Corea del Nord. Pyongyang ha anche addestrato le forze speciali etiopi presso il Tatek Army Camp, l’elite dell’esercito etiope in quegli anni. Nel 1985, la Corea del Nord ha fornito al paese africano armi pesanti, corazzati da trasporto truppa e artiglieria, così come munizioni e assistenza tecnica.
Nella parata del 1987 per commemorare il XIII anniversario della rivoluzione etiope, si videro i frutti di queste forniture: in mostra vi erano carri armati Cheonma, VTT-323 APC e un VTT-323 obice semovente montato da 122 millimetri. Il Cheonma è una versione nordcoreana del sovietico T-62. Questo carro armato formò l’elite delle divisioni corazzate dell’esercito etiope.
Per incrementare ulteriormente le sue forze meccanizzate, l’Etiopia comprò VTT-323 APC, dalla Corea del Nord che aveva “copiato” la YW531A cinese. Si tratta di un veicolo impiegato contro l’Eritrea durante la guerra eritreo-etiopica. La ragione dell’importazione militare dalla Corea del Nord sono da ricercare nei prezzi più economici rispetto al mercato internazionale, in tempi di consegna brevi e nella disponibilità di vari tipi di apparecchiature militari, nell’assenza di restrizioni al compratore. Per la Corea del Nord, la vendita di armi convenzionali o di tecnologia dei missili balistici è uno dei pochi modi per acquisire valuta forte, fattore della massima importanza per la sopravvivenza del regime.
Tuttavia, il rapporto tra i due stati resta buono: l’Etiopia mantiene ancora formalmente relazioni diplomatiche con la Corea del Nord e rimane interessato alle armi nordcoreane, con grande irritazione del governo degli Stati Uniti, che incoraggia l’Etiopia a rompere i legami con la Corea del Nord.
Sotto il governo di Meles Zenawi, primo ministro tra il 1995 e il 2012, l’Etiopia ha acquistato più armi dai nordcoreani, presumibilmente carri armati e altre armamenti. Nel 2001, l’Etiopia spese fino a 20 milioni di dollari per armamenti e parti di ricambio dalla Corea del Nord. Come parte della continua cooperazione militare, Pyongyang ha contribuito alla creazione di una fabbrica di munizioni nei pressi di Ambo, che produce granate a razzo (Rpg), razzi da 122 millimetri per il BM-21 (Lmr) e vari altri tipi di munizioni e di armi leggere .
Poiché l’Etiopia è alla ricerca di un sostituto dei suoi vecchi Ak-47 e Akm, e poiché un accordo con la Russia per le forniture dell’Ak-103 non è stato concordato, la Corea del Nord si è offerta per la produzione di armi di piccolo calibro. Si pensa che Pyongyang abbia offerto il suo fucile automatico Tipo 88 da 5,54 millimetri al posto dell’Ak-103, anche se fio ad ora sono stati consegnati solo poche centinaia di fucili a fronte di 10.000 promessi. Alcuni anni dopo, si scoprì una nuova prova della collaborazione tra i due stati: nei primi mesi del 2007, una nave etiope avrebbe lasciato un porto nordcoreano carica di attrezzature militari, da allora la collaborazione prosegue.