FRANCIA – Strasburgo 15/01/2014. L’Europa ha compiuto un passo decisivo verso una regolamentazione più severa dei mercati finanziari il 14 gennaio, quando i 28 Stati membri hanno trovato un accordo di massima sull’argomento, dopo due anni di colloqui.
Le nuove regole per i mercati degli strumenti finanziari, note come MiFID II, mirano a colmare le lacune nella legislazione vigente per frenare operazioni speculative sulle materie prime e regolare il cosiddetto hi-frequency trading, per meglio tutelare gli investitori e rendere i mercati più sicuri. La speculazione sui derivati, in particolare negli Stati Uniti, è stata considerata la causa centrale della crisi finanziaria del 2008 e peggiorato la crisi del debito della zona euro. Le nuove norme si applicano alle imprese di investimento, agli operatori di mercato e ai servizi che forniscono informazioni sulla trasparenza post-negoziazione nell’Unione europea, si legge in una nota del parlamento. Gli operatori del mercato saranno obbligati a comprare e vendere gli strumenti finanziari sui mercati regolamentati, paragonabili alle borse, per garantire che tutto il commercio sia monitorato dalla MiFID. Per contribuire a limitare la speculazione alimentare ed energetica, le autorità per la prima volta potranno limitare la dimensione di una posizione economica che un singolo può detenere in derivati sulle merci. Inoltre per la prima volta a livello europeo, l’accordo stabilisce le regole su ciò che è noto come hi-frequency trading basato su sistemi algoritmici automatici, che costringono le imprese a smettere di commerciare se la volatilità dei prezzi diventa troppo elevata.