ARGENTINA. Entro il 2024 inflazione a una cifra

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Il 17 aprile scorso, a Washington, durante la sua partecipazione all’incontro di primavera del Fondo monetario internazionale, il ministro dell’Economia argentino Luis “Toto” Caputo ha insistito sul fatto che il suo paese raggiungerà a breve un tasso di inflazione a una cifra.

Caputo ha anche approfittato del suo viaggio nella capitale americana per incontrare potenziali investitori ai quali ha illustrato la linea di condotta economica del Paese sudamericano sotto la presidenza di Javier Milei durante un incontro presso la banca JP Morgan. Ha anche sottolineato che l’unificazione dei vari tassi di cambio disponibili in Argentina non avverrà presto e ha insistito di avere il pieno appoggio di Milei, riporta MercoPress.

“La realtà è che quasi tutti si aspettavano che si verificasse una crisi. Quando ho detto che sarei andato a fare il presidente, tutti mi hanno detto, non essere il primo, perché il primo sicuramente è quello che si brucia anche lui”, ha spiegato Caputo. Ha aggiunto che il governo Milei fa affidamento su misure fiscali e monetarie “estremamente ortodosse”.

“Anche gli economisti più rispettati hanno affermato che era impossibile ridurre il deficit fiscale di più di due, due punti e mezzo in un anno. E siamo riusciti a raggiungere un surplus finanziario nel primo mese”, ha sottolineato il ministro argentino, ricordando che l’Argentina non dispone degli stessi strumenti di qualsiasi altro paese sviluppato, “perché non abbiamo credibilità”. Caputo ha anche sottolineato il “lavoro estremamente difficile” intrapreso senza la maggioranza del Congresso. L’opposizione non “vuole che tu faccia bene, qualunque cosa dica in TV”, ha aggiunto.

“Se non avessimo fatto ciò che abbiamo fatto, probabilmente a quest’ora saremmo in iperinflazione”, ha insistito prevedendo un’inflazione a una cifra per questo mese. “Quasi tutti prezzavano i loro prodotti nei negozi in prima linea con un dollaro a 2.000 pesos perché questo era quello che dicevano loro tutti gli economisti in Argentina”, ha spiegato Caputo. I prezzi sono stati fissati pensando ad un “tasso di cambio molto alto” “cosa che non è avvenuta”, ha sottolineato.

Caputo ha anche ammesso che la popolarità di Milei in Argentina non stava aumentando. Invece, l’accettazione da parte dell’opposizione tra gli elettori è stata in calo, “il che dimostra che questa volta in Argentina c’è un cambiamento”.

Lucia Giannini

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