
La Repubblica ceca ha pagato più di 270 miliardi di corone ceche, pari a 10,7 miliardi di euro, per le importazioni di gas e petrolio dalla Russia dall’inizio dell’invasione in Ucraina fino alla fine del 2023.
Stando ai dati dei ministeri cechi, allo stesso tempo, la Repubblica Ceca ha fornito all’Ucraina aiuti per un valore di circa 57 miliardi di corone dall’inizio dell’invasione nel febbraio 2022 fino alla fine di marzo 2024, riporta il programma televisivo Reporteri CT, ripreso da BneIntelliNews. ”Tutti i soldi inviati al regime di Putin sono tanti, si tratta di circa 11 miliardi di euro con i quali abbiamo fornito questo regime”.
Anche analisi dei media tedeschi e ucraini confermerebbero le cifre: con i soldi spesi in questo periodo dalla Repubblica ceca per le importazioni energetiche russe si possono finanziare più di tre settimane di combattimenti russi in Ucraina. A portare petrolio “russo” in Repubblica Ceca è Unipetrol, una filiale della polacca della PKN Orlen, liberando di fatto il governo dal dover comprare direttamente petrolio da Mosca, contravvenendo alle sanzioni: “Non compriamo petrolio come Stato. L’entità è polacca; non abbiamo alcun controllo su di essa”, ha detto l’inviato per l’energia del governo ceco, Vaclav Bratuska.
La compagnia petrolifera statale ceca Mero sta realizzando progetti di investimento negli oleodotti IKL e TAL, che collegano la Repubblica ceca alla città italiana di Trieste attraverso la Germania, e che dovrebbero liberare la Repubblica ceca dalla dipendenza dal petrolio russo che scorre dall’oleodotto Druzhba (Amicizia) entro la metà del 2025.
La Repubblica ceca ha ridotto drasticamente la sua dipendenza dal gas russo, ma negli ultimi mesi le importazioni di gas naturale liquido, Gnl, russo sono aumentate perché è più economico di altre fonti. A dicembre 2023 il gas russo rappresentava il 58% delle importazioni di gas.
La Repubblica Ceca in questo trend non è da sola: altri paesi dell’Europa acquistano Gnl dalla Russia, proprio per la sua economicità, non infrangendo le sanzioni.
Anna Lotti










