CIPRO. Erdogan sfida l’Europa mediterranea sul gas

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Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha detto che la Turchia non si sarebbe tirata indietro dall’esplorazione del gas a Cipro dopo che i leader dell’Europa meridionale hanno esortato Ankara a fermarsi: «Continuiamo e continueremo a cercare in quelle zone che sono nostre (…) Qualcuno ha dato un ordine. A quanto pare vogliono arrestare il personale delle nostre navi. Finiranno male se lo faranno», ha avvertito Erdogan dopo che la settimana scorsa, secondo quanto riferito, Cipro ha emesso mandati di arresto per i membri dell’equipaggio della nave di trivellazione turca Fatih, riporta Asia Times

Dopo un vertice dei paesi dell’Unione Europea meridionale a La Valletta, le sette nazioni hanno rilasciato una dichiarazione congiunta venerdì scorso, esprimendo «seria preoccupazione per le attività di perforazione effettive o potenziali all’interno della zona economica esclusiva di Cipro».

Le nazioni del sud Europa hanno esortato l’Ue a tenere d’occhio la questione «e, nel caso in cui la Turchia non cessi le sue attività illegali, a prendere in considerazione misure appropriate in piena solidarietà con Cipro». Il Ministero degli Esteri turco ha dichiarato che la dichiarazione era «parziale» e contraria al diritto internazionale, accusando l’Unione Europea di schierarsi con i membri dell’UE Cipro e Grecia.

La scoperta di enormi riserve di gas nel Mediterraneo ha alimentato la corsa al prelievo di risorse sottomarine. L’isola è divisa tra la Repubblica di Cipro, riconosciuta a livello internazionale, e la parte a nord sotto il controllo militare turco dal 1974, formatasi dopo che le truppe di Ankara occuparono l’area in risposta ad un colpo di stato organizzato dalla giunta militare greca al potere all’epoca.

La Turchia considera l’area del Mediterraneo parte della sua piattaforma continentale e ha concesso licenze di esplorazione al Turkish Petroleum nel 2009 e 2012. Il mese scorso Bruxelles e gli Stati Uniti hanno esortato la Turchia a riconsiderare i piani per iniziare le perforazioni esplorative al largo dell’isola.  Erdogan, domenica scorsa, ha bacchettato anche il presidente francese Emmanuel Macron per il suo sostegno a Cipro.

Macron ha detto che l’Ue «non mostrerà debolezza su questo argomento». Erdogan gli ha risposto:«Che c’entra ha la Francia in questa questione? La Turchia è una potenza garante a Cipro. Anche la Grecia e il Regno Unito sono garanti. Voi che cosa siete? Sta facendo queste dichiarazioni per Total? Dimostrasse di averne la procura. E quindi questo significa che ha lasciato la presidenza e ha iniziato a lavorare come avvocato». Va ricordato infine che Total, Eni e  ExxonMobil sono coinvolte nella ricerca di petrolio e gas al largo di Cipro.

Antonio Albanese