Il Vietnam potrebbe diventare un obiettivo tariffario per la nuova amministrazione Trump perché ha un surplus commerciale ampio e crescente con gli Stati Uniti. La nazione del sud-est asiatico, che ha grandi operazioni industriali di multinazionali statunitensi come Apple, Google, Nike e Intel, ha il quarto surplus commerciale più alto con gli Stati Uniti, dopo Cina, Unione Europea e Messico.
I dati commerciali degli Stati Uniti pubblicati giovedì scorso hanno mostrato che il deficit del paese con il Vietnam ha raggiunto i 102 miliardi di dollari nei primi 10 mesi di quest’anno, quasi un aumento del 20% rispetto allo stesso periodo del 2023, riportano Reuters e AF.
Il presidente eletto Donald Trump, che entrerà in carica a gennaio, ha minacciato tariffe fino al 20% su tutte le importazioni statunitensi durante la sua campagna elettorale.
I suoi sostenitori sono desiderosi di ridurre il deficit commerciale. Il figlio Eric, suo consigliere, ha citato il Vietnam tra i paesi che hanno “fregato” gli Stati Uniti.
Diversi imprenditori e rappresentanti di associazioni di categoria vietnamiti hanno espresso preoccupazione per possibili tariffe sul Vietnam.
“Le nuove tariffe sono una delle maggiori preoccupazioni per l’industria coreana in Vietnam”, ha detto alla conferenza Hong Sun, capo della camera di commercio della Corea del Sud in Vietnam. La Samsung Electronics della Corea del Sud è un importante esportatore di smartphone e dispositivi elettronici negli Stati Uniti dal Vietnam. Il governo vietnamita ha ripetutamente esortato Washington a mantenere un commercio senza intoppi tariffari.
In un altro segno che il Vietnam potrebbe affrontare le tariffe, Trump ha scelto Peter Navarro come suo consigliere per il commercio e la produzione. Navarro ha affermato che i dazi sul Vietnam sarebbero altamente efficaci nel ridurre il deficit commerciale degli Stati Uniti, scrivendo nelle proposte del Progetto 2025 viste da molti decisori politici a Washington come un modello per la nuova amministrazione Trump.
Il Vietnam ha beneficiato delle barriere commerciali imposte da Trump a Pechino nel suo primo mandato, che hanno spinto i produttori a spostare la produzione fuori dalla Cina.
Con quasi un terzo delle esportazioni del Vietnam ora dirette negli Stati Uniti, il paese dovrebbe migliorare la tracciabilità di beni e componenti per dissipare le preoccupazioni di essere utilizzato semplicemente come sito di assemblaggio per prodotti realizzati in Cina.
Il paese potrebbe compensare in parte il suo ampio surplus commerciale aumentando le sue importazioni dagli Stati Uniti, tra cui forse gas naturale liquefatto, farmaci e aerei. Tuttavia, non è chiaro se le autorità vietnamite supportino queste misure di compensazione e quanto possano essere significative.
Luigi Medici
Segui i nostri aggiornamenti su Spigolature geopolitiche: https://t.me/agc_NW e sul nostro blog Le Spigolature di AGCNEWS: https://spigolatureagcnews.blogspot.com/