VENEZUELA. Colombia troppo aggressiva

525

Nei giorni scorsi sul New YorkTimes era apparso un articolo, a nome Jeremy McDermott, in cui si accusava Maduro e l’esercito venezuelano di essere in combutta con i narcotrafficanti della Colombia. Rapporti talmente stretti da consentire a Maduro di restare ben saldo al potere grazie al sostegno della criminalità.

Oggi José Vicente Rangel, giornalista ex ministro per la difesa sotto il governo di Hugo Chavez ha affrontato un altro aspetto del rapporto Venezuela – Colombia, quello delle relazioni politiche tra i due presidenti. Il giornalista ha riferito che il Venezuela se vuole ha tutte le risorse a disposizione per rispondere alle azioni aggressive della Colombia in modo particolare per difendersi dai suoi oligarchi.

Rangel ha sottolineato che «il paese è in grado di rispondere a queste aggressioni, abbiamo le risorse necessarie per farlo e le conseguenze di quella politica irresponsabile che Iván Duque Márquez, annuncia avrà risposte adeguate». 

Lo ha detto nel suo programma mattutino Jose Vicente Hoy, trasmesso dall’emittente televisiva privata Televen, in cui il giornalista ha detto che da quando Ivan Duque è stato eletto presidente della Colombia, c’è una forte aggressione contro il Venezuela.

Egli ritiene che il Venezuela non possa cadere in provocazioni «provenienti da un’oligarchia senza scrupoli e capace di qualsiasi azione». 

Rangel ha condannato le manovre di Duque che, senza aver assunto l’incarico di capo dello Stato, ha attaccato il Venezuela, il suo governo e dei suoi leader.

Il presidente colombiano eletto «dichiara ogni settimana che non riconosce la rielezione di Maduro e non lo riconosce come il presidente del Venezuela. Egli afferma che la Colombia non avrà un ambasciatore a Caracas, attaccherà l’UNASUR e lascerà il posto al ritiro dall’organismo di integrazione continentale, ritenendolo uno strumento di caos». 

L’analista venezuelano ha inoltre dichiarato: «Per concludere, egli afferma (presidente della Colombia ndr) di cercare un sostegno regionale per accusare il presidente Maduro di crimini contro l’umanità presso il Tribunale penale internazionale». 

Nel frattempo il Venezuela sprofonda a causa di una crisi economica interna mai vista prima. Tra le ultime notizie provenienti dal Paese si apprende che a causa della carenza di parti di ricambio auto e forniture, molti venezuelani non possono più permettersi di guidare e si rivolgono, per i passaggi a mezzi di trasporto alternativi.

Sui giornali di tutto il mondo è stata posta una foto di un uomo che aiutava un bimbo a salire su un camion per il trasporto merci utilizzato come mezzo per il trasporto pubblico.

I trasporti pubblici si sono praticamente fermati e il costo delle parti di ricambio delle automobili sta paralizzando la capacità delle persone di andare al lavoro o in qualsiasi altro posto.

Graziella Giangiulio