Trump avrebbe intenzione di ritirarsi dal Trattato sui Cieli Aperti. La mossa non ancora confermata segnerebbe un altro colpo al quadro delle misure di rafforzamento della fiducia messe in atto subito dopo la Guerra fredda.
Secondo il Wall Street Journal, il presidente americano Donald Trump ha deciso di ritirare gli Stati Uniti dal Trattato sui Cieli Aperti del 1992, uno degli accordi internazionali più completi sulla trasparenza delle attività militari. Il Wsj afferma che Trump ha firmato un documento che «segnala la sua intenzione» di ritirare gli Stati Uniti dal trattato. Le discussioni sarebbero in corso.
L’Open Skies Treaty, firmato nel 1992 ed entrato in vigore nel 2002, fa parte dello sforzo internazionale per costruire la fiducia nell’Europa dopo la Guerra Fredda. Permette ai 34 Stati coinvolti di effettuare voli di osservazione non armati sui territori di altri firmatari per raccogliere informazioni sulle loro forze militari.
Tra il 2002 e il 2016, gli americani hanno effettuato 196 voli di osservazione sulla Russia, che a loro volta hanno condotto 71 missioni sugli Stati Uniti. Delle 38 missioni programmate sulla Russia dai firmatari del contratto per il 2020, gli Stati Uniti hanno 21 voli, ha dichiarato il ministero della Difesa russo la scorsa settimana. Secondo il quotidiano Usa, gli Stati Uniti accusano la Russia di aver bloccato una missione di osservazione aerea vicino all’esercitazione militare Tsentr-2019, in cui era presente Vladimir Putin, il 20 settembre.
Mosca ha detto a Washington che «lo spazio aereo era stato chiuso a causa dell’attività delle esercitazioni e dei viaggi di importanti funzionari del governo russo nella zona». Il ministero della Difesa russo aveva detto in una dichiarazione all’inizio di ottobre che rispetta pienamente l’accordo e fornisce «la massima flessibilità» per mantenere i suoi impegni.
L’intenzione di Trump di rottamare il trattato ha già scatenato le proteste dell’opposizione democratica nel Congresso: la commissione per gli Affari esteri della Camera, ha esortato Trump in una lettera del 7 ottobre a rimanere nell’accordo: «Le relazioni degli Stati Uniti con la Russia sono diventate più acrimoniose e complicate nell’ultimo decennio (…) Il dialogo e l’interazione con la Russia è importante in questo periodo di accresciuta tensione e aumento del potenziale di errori di calcolo».
Un gruppo di altri senatori democratici ha scritto una seconda lettera al presidente indicando che un ritiro dal trattato priverebbe gli Stati Uniti di un’altra influenza diplomatica sulla Russia. Se l’amministrazione Trump continua a portare avanti i piani, segnerebbe un altro passo avanti verso lo smantellamento del quadro di controllo degli armamenti Usa-Russia, già tagliato dal crollo del Trattato Inf e dalla possibile fine dell’accordo Start.
Tommaso dal Passo