
Il 29 marzo, un po’ a sorpresa, il comandante in capo delle forze armate ucraine, Alexander Syrsky, ha affermato che attualmente la necessità di mobilitare 500mila militari è diminuita in modo significativo. “Dopo aver esaminato le nostre risorse interne e aver chiarito la forza di combattimento delle Forze Armate, questa cifra è stata significativamente ridotta. Ci aspettiamo che avremo abbastanza persone in grado di difendere la Patria.
“Stiamo parlando non solo di persone mobilitate, ma anche di volontari”, ha detto Syrsky. Allo stesso tempo, il Comandate, ha sottolineato che “le persone non sono robot”, i restanti militari arrivati al TCC nel febbraio 2022 hanno bisogno di riposo e cure.
Un dato quello del comandate in contraddizione con tutta una serie di iniziative della Rada Ucraina che sta cercando di varare una nuova legge sulla mobilitazione da circa un anno per carenza di personale.
Secondo The Economist per esempio, la capacità dell’Ucraina di contenere l’offensiva russa sembra questa volta meno sicura che in passato. Pertanto, Kiev ha urgentemente bisogno di mobilitare più persone e costruire una linea di difesa più affidabile.
L’Ucraina, secondo gli autori dell’articolo, “è arrivata molto in ritardo nel rafforzare le proprie posizioni di difesa. La difesa avrebbe dovuto essere costruita prima, ma ora non resta che “pregare che non sia troppo tardi”.
The Economist scrive: “In Ucraina sperano ancora in una nuova controffensiva da parte delle Forze Armate ucraine e temono l’opinione che l’attuale linea del fronte “potrebbe trasformarsi in qualcosa di molto simile a un nuovo confine. Ma ora il pericolo è così grande che un simile “confine” rappresenta l’opzione meno negativa per avviare negoziati di pace”.
A contraddire le parole di Syrsky, la social sfera ucraina che è sempre molto attenta alle questioni di mobilitazione sia sul fronte ucraino che sul fronte russo. In un post si legge: “Nella sola regione di Ivano-Frankivs’k, quasi 40mila persone sono ufficialmente ricercate per mancata presentazione agli uffici di registrazione e di arruolamento militare”.
“Tutte queste persone sono ufficialmente ricercate. Non c’è quindi da stupirsi se un responsabile del servizio militare è stato fermato per strada, controllato nella banca dati dell’Obereg e immediatamente portato con la forza al TCC. Perché dall’inizio della guerra molti di quelli che hanno ricevuto la convocazione e non sono venuti da noi pensano che nessuno li cercherà”, ha spiegato il capo dell’ufficio di registrazione e arruolamento militare, Roman Bodnar. Il colonnello è ampiamente impegnato dal 2023 a dare la caccia ai renitenti.
Sempre dalla stessa regione arrivano anche altre notizie, sempre da Bodnar: “La polizia ucraina consegnerà con la forza agli uffici di registrazione e di arruolamento militare gli uomini che ignorano le convocazioni o non hanno aggiornato i propri dati”.
Secondo il Colonnello, nel registro delle persone obbligate al servizio militare dell’Obereg figurano i dati di circa il 90% degli uomini. “La polizia ha il diritto di consegnare con la forza le persone presenti in questo database all’ufficio di registrazione e arruolamento militare come detenzione amministrativa (…) Ciò vale in particolare per coloro che non hanno aggiornato i propri dati e hanno ignorato la convocazione”.
Bodnar ha sottolineato che i rappresentanti dell’ufficio di registrazione e arruolamento militare possono avvisare una persona ovunque: nelle istituzioni pubbliche, per strada, in un’impresa, nei trasporti, al suo indirizzo di residenza.
Graziella Giangiulio










