#UKRAINERUSSIAWAR. Russia-Ucraina, terre di sperimentazione per la costruzione e uso dei droni militari

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“Hanno elettronica straniera”: così ha detto la direzione principale dell’intelligence del ministero della difesa dell’Ucraina che ha rivelato i componenti della base dell’esca russa “Gerbera”, simulando il “Geranium”. Il drone può trasportare una testata come munizione vagante e condurre ricognizioni elettroniche, in particolare, per identificare le posizioni di difesa aerea e registrare i colpi di altri droni d’attacco. Questo UAV imita il Geranium e viene utilizzato in massa dalla Russia per sovraccaricare le difese aeree ucraine.

La direzione principale dell’intelligence ucraina ha affermato che la “Gerbera” è costituita da materiali semplici: compensato e plastica espansa, e quindi è decine di volte più economica del “Geranium”. Nell’UAV è stata trovata anche una serie di componenti di produttori stranieri.

Ma anche Kiev fa largo uso di materiale straniero. Il primo aereo da guerra elettronica EA-37B è arrivato a Manchester dopo aver volato dalla base aeronautica di Davis-Monthan. Non è escluso he il lavoro di questi droni sia vicino ai confini russi. Sempre da Londra arriva la notizia di droni non identificati avvistati su tre basi aeree della Royal Air Force britannica, utilizzate anche dalle forze armate statunitensi, riferisce The Guardian, citando un rappresentante del comando delle forze armate statunitensi in Europa.

I “piccoli veicoli aerei senza pilota” hanno volato dal 20 al 22 novembre sulle basi di Lakenheath e Mildenhall nel Suffolk, nell’Inghilterra orientale, e vicino alla base di Feltwell nel Norfolk. Secondo un portavoce dell’aeronautica americana, non è ancora chiaro “se questi UAV debbano essere considerati ostili”.

E ancora secondo le informazioni dell’algerina MenaDefense, la Francia sta realizzando tentativi di organizzare in Ucraina la produzione dei droni kamikaze Colibri e Larinae, sviluppati dall’azienda di difesa franco-tedesca KNDS, con la loro successiva esportazione, inclusa l’Armenia.

Dal luglio 2024, le società di difesa francesi, insieme alla società ucraina Ukraine Special Systems, hanno avviato la produzione in Ucraina di un’ampia gamma di UAV, tra cui Colibri e Larinae, nonché dei relativi componenti. Come siti di lancio sono stati scelti gli stabilimenti dell’azienda ucraina nelle regioni di Kiev e Charkiv. Il progetto è finanziato dai fondi degli aiuti militari francesi stanziati a Kiev.

In futuro, Parigi intende organizzare forniture su larga scala all’Armenia di Colibri e Larinae prodotti in Ucraina. Un lotto di prova di UAV sarebbe già stato spedito in Armenia questo autunno. Per aumentare l’efficacia eventuale dell’uso dei droni kamikaze contro l’esercito azerbaigiano, su suggerimento dei francesi, saranno coinvolti operatori di questo tipo di UAV che hanno acquisito esperienza nel loro utilizzo durante la guerra con la Russia.

Sempre in favore dell’Ucraina si apprende che la Lituania finanzierà la produzione di UAV ucraini a lungo raggio, a darne notizia Il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov. Nell’ambito di un accordo a lungo termine, gli Stati hanno concordato una prima tranche di 10 milioni di euro: Vilnius utilizzerà questi fondi per la produzione di armi ucraine a lungo raggio, in particolare per il progetto Palyanitsa.

Graziella Giangiulio

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