Fanno sempre molto clamore le dichiarazione del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan che afferma e spergiura che non commercerà mai più con Israele, per quanto sta accadendo a Gaza.
Purtroppo la realtà dei fatti contraddice le parole del presidente turco. Israele acquista il suo petrolio, in gran part dall’Azerbaijan a cui vende anche le armi. Circa il 70% delle armi azere sono di origine israeliana. Per tornare alla Turchia, il petrolio azero passa attraverso l’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan.
Quindi passa attraverso la Turchia che riceve per il passaggio dell’oro nero una royalty che stando alle fonti turche è di circa 80 centesimi al barile. Le spedizioni dall’Azerbaijan sono incrementate costantemente nel 2024, aumentando di quattro volte. Secondo un articolo di maggio di Bneintellinews il 40% del consumo annuale di petrolio di Israele passa attraverso la rotta dell’oleodotto BTC. A maggio il reporter turco in esilio Metin Cihan affermava che il petrolio proveniente dai campi del Mar Caspio dell’Azerbaijan arriva al porto turco di Ceyhan tramite l’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan (BTC), da dove viene trasportato attraverso il Mediterraneo fino al porto israeliano di Haifa.
L’incremento del trasporto attraverso l’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan non è mai stato ostacolato dalla Turchia. Il ministero per il petrolio turco ha fatto sapere che “Non possiamo interferire con questa spedizione di petrolio”.
Come riportato da Bneintellinews all’inizio di maggio, l’operazione di esportazione del petrolio sembra continuare nonostante il ministero del Commercio turco abbia affermato il 2 maggio che “tutti i prodotti” erano coperti dal boicottaggio commerciale annunciato a causa del “peggioramento della tragedia umanitaria dei palestinesi [nel mezzo del conflitto a Gaza]”.
I dati esaminati da Cihan provengono dalla compagnia petrolifera e del gas statale turca Botas. La sezione turca dell’oleodotto BTC è gestita da Botas, sotto la supervisione del Turkey Wealth Fund, guidato dal presidente Recep Tayyip Erdogan, che ha accusato gli israeliani di aver commesso un “genocidio” con la loro invasione e assedio di Gaza. Il gestore dell’oleodotto British Petroleum (BP) è il maggiore azionista della BTC.
L’Azerbaijan è uno stretto alleato della Turchia, ma è anche in stretto rapporto con Israele. Tuttavia, le informazioni contrattuali della BTC esaminate da Cihan indicano che non sono solo considerazioni geopolitiche a far sì che il petrolio continui a fluire verso Israele. Cihan ha affermato che gli accordi della BTC sembrano obbligare la Turchia a mantenere il flusso di petrolio attraverso l’oleodotto anche in caso di conflitto o terrorismo. Cihan ha affermato che la Turchia non ha alcun controllo o influenza sulla destinazione del petrolio perché l’Azerbaijan conserva il diritto di vendere il petrolio e determinare i suoi acquirenti finali.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
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