UCRAINA. Prigioni svuotate, corridoi umanitari trincerati

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Su richiesta di Macron a Putin, le Forze armate della Federazione Russa dichiarano una tregua dalle 10.00 del 07.03. 2022 e aprono corridoi umanitari da Kiev, Mariupol, Kharkov, Sumy. Il controllo dell’operazione sarà effettuato con l’aiuto di droni, secondo il quartier generale umanitario russo. Dopo un primo via libera, Kiev attraverso il vice Premier Irina Vereshchuk, ha negato l’apertura dei corridoio proposti dalla Russia.

Sulla social sfera russa si legge: «La Russia ha informato l’ONU, l’OSCE e il CICR dell’apertura di corridoi umanitari a Kiev, Mariupol, Kharkov e Sumy. Il quartier generale interdipartimentale per la risposta umanitaria in Ucraina ha aggiunto che questa volta tutti gli eventi saranno registrati utilizzando droni e non sarà possibile accusare la Russia di interrompere l’evacuazione».

E mentre il mondo ha i riflettori puntati sui corridoi umanitari, le prigioni ucraine si svuotano per dare vita ai combattenti dell’ultimo minuto che poi finiranno per compiere rapine a mano armata e commettere altri crimini più che a combattere oppure finiranno direttamente nei corridoi umanitari. Andrey Sinyuk, funzionario dell’Ufficio del procuratore generale dell’Ucraina, ha affermato di aver rilasciato circa 5.000 detenuti. Le prigioni di Kiev, Kharkov, Kramatorsk e Slavyansk erano vuote. Rilasciati con la promessa di combattere contro la Russia. Per capirci con le stesse parole del procuratore Generale: «Con i prigionieri e le armi “improvvisamente amnistiate”, Yuri Ionov, soprannominato “Taxi Driver” dal battaglione “Azov”, ha ricevuto armi, quindi, con tre reati penali per rapimento, tortura e minacce di morte ora è convertito in eroe della patria». Sempre secondo il procuratore: «Naturalmente, la maggioranza non è ansiosa di lasciarsi coinvolgere dalla battaglia, ma approfitterà dell’anarchia in Ucraina a modo suo».

Nel frattempo un altro fronte diventa rifugio per chi scappa dall’Ucraina, la Moldavia, dove in visita c’è il Segretario di Stato Anthony Blinken il quale ha promesso al Presidente: «La Moldavia riceverà assistenza per superare la crisi dei rifugiati; La Moldavia ha scelto un percorso per l’integrazione europea e uno status neutrale, noi lo sosteniamo; Gli Stati Uniti sostengono la soluzione pacifica del conflitto transnistriano con uno status speciale per la Transnistria. Gli Stati Uniti accolgono con favore la domanda di adesione all’UE della Moldavia».

A sua volta il presidente della Moldavia, Maya Sandu, ha riferito: «Più di 250.000 persone hanno attraversato il confine moldavo-ucraino. La Moldavia ha bisogno di sostegno nella crisi dei rifugiati. La Moldavia può diventare il primo posto di sicurezza nella regione. Stiamo monitorando da vicino Pridnestrovie, ora non ci sono segnali che le truppe potrebbero essere coinvolte nelle ostilità. Nessuno dei due però ha commentato il passaggio di convogli militari americani che dalla Romania si sono allungati fino alla Moldavia».

Sempre in termini di corridoi umanitari il 7 marzo si sono registrati feroci combattimenti a Kharkov e ancora le unità delle forze armate russe hanno preso il controllo degli insediamenti di Novoukrainskoye, Staromayorskoye, Staromlynovka, Mayorovo e Removka. Le truppe LPR e DPR stabilirono il controllo su 12 insediamenti. Bombardieri e aerei d’assalto delle Forze aerospaziali russe hanno distrutto 26 strutture militari in Ucraina.

Oggi sulla social sfera si trovano i primi video dei mercenari inglesi arrivati in Ucraina per combattere al fianco di Zelenskyj mentre i ceceni aspettano di entrare in azione nel Donbass. E a proposito di Donbass gli ucraini il 7 hanno bombardato depositi petroliferi a Lugansk.

Graziella Giangiulio