Macron crede che la situazione in Ucraina potrebbe peggiorare ed è “pessimista”. Il canale televisivo francese BFM lo riferisce, citando l’ufficio stampa del capo di stato, che se l’Ucraina non accetta le condizioni della Russia, Putin ha espresso “grande determinazione” a continuare l’offensiva.
Per chi ha letto la Legge 400, del 21 Luglio 2021 della Russia, in cui il presidente Putin illustra la sua strategia per la Sicurezza militare sarebbe assolutamente d’accordo con il presidente Macron. Dal punto di vista di Putin quello che ha fatto l’Ucraina, richiesta di ingresso nella NATO che è in piedi da vent’anni ma ha subito un’accelerazione con l’amministrazione Biden; e ingresso nell’Unione europea, non è accettabile.
Sostanzialmente è come se l’Italia che ha basi militari della NATO, e che ha dei diritti e doveri nei confronti dell’Unione europea un bel giorno decide di uscire dall’Europa e di entrare nella CIS con la Russia. Come la prenderebbero i nostri alleati?
L’Altra questione molto seria, per Putin, sono i nazionalsocialisti europei: l’esperienza della II seconda guerra mondiale è ancora molto viva nella generazione di Putin, e nella Russia moderna. E il fatto che il battaglione Azov abbia radici e alleati in tutta Europa dalla Polonia alla Croazia passando per Italia, Spagna e Svezia preoccupa. L’80% dei volontari del battaglione Azov si è detto di posizione “neutra” ma queste parole vengono sconfessate dalle immagini che arrivano dal fronte in Ucraina. Battaglione accusato dai russi di non fare uscire i civili dalle aree di conflitto. Loro ovviamente dicono il contrario.
Putin sostanzialmente non vuole come vicino di casa gli Stati Uniti (le basi militari in Ucraina) o i nazionalisti alla Azov vuole un paese amico: l’Ucraina filo-russa con amicizie in Europa. Il comportamento di Zelenskyj deve avere molto contrariato Putin visto che in campagna elettorale, l’attore presidente, ha promesso la fine del conflitto in Donbass e di fatto ora, la guerra c’è in tutta l’Ucraina. Per altro la delegazione governativa ucraina ha sempre detto no all’applicazione degli accordi di Minsk nel Donbass. Questione che Putin voleva tenere separata da quella dell’Ingresso nella NATO.
Ramzan Kadyrov esorta Putin a non fermare “l’operazione speciale in Ucraina” e a non negoziare. E questa sirena afferma una parte di verità. Zelenskyj è noto per le bugie e sicuramente prenderebbe tempo per far arrivare in Ucraina le armi. Al fermate il fuoco dovrebbe infatti corrispondere uno stop all’invio di armi in Ucraina. Il sindaco di Kiev Klitschko, comunque, in un’intervista a Reuters ha già chiosato: non ci arrenderemo.
Per ora gli accordi Ucraina-Russia prevedono l’apertura di corridoi umanitari per evacuare i cittadini e gli stranieri presenti nelle aree di conflitto, e prendere dalle linee del fronte i rispettivi morti il cui numero è ancora da chiarire. Alle 18.30 del 3 marzo il consigliere del capo dell’ufficio del presidente ucraino, Mikhail Podolyak, affermava che sull’esito del secondo turno dei colloqui: non abbiamo ottenuto i risultati sperati. La guerra continua in attesa del terzo giro di colloqui.
Graziella Giangiulio