TURCHIA. Incontro segreto tra i vertici dell’intelligence russa e statunitense

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Ieri 14 novembre, si è tenuto il primo faccia a faccia tra Usa e Russia. A incontrarsi, in segreto, i vertici dei servizi di sicurezza di Washington e Mosca: il direttore della Cia William Burns da un lato e quello dei servizi segreti esteri russi, Svr, Sergei Naryshkin. I due si sono incontrati, in segreto, ad Ankara.

L’incontro è stato reso nella giornata dal quotidiano russo Kommersant, e poi dalla Reuters; a seguire CNN e The New York Times.

L’ultima volta che le delegazioni russa e americana si sono incontrate a Ginevra è stato il 10 gennaio scorso per colloqui sulle garanzie di sicurezza.

Non sono stati resi noti i temi toccati durante l’incontro. Secondo l’anglosfera, ad Ankara il direttore Cia non avrebbe sollevato il tema della risoluzione del conflitto ucraino, ma avrebbe trasmesso un messaggio sulle conseguenze del possibile uso di armi nucleari da parte della Russia.

«Non negozia. Non parlerà di una soluzione in Ucraina», ha dichiarato un portavoce della Casa Bianca a condizione di anonimato. Ha aggiunto che William Burns solleverà anche il tema della detenzione degli americani in Russia.

Va detto che in precedenza, Mosca e Washington avevano annunciato consultazioni sulla sicurezza globale. Si può anche aggiungere che i contatti tra le parti sono mantenuti in una certa misura o in un’altra per evitare sviluppi indesiderati.

Adesso, sono in discussione le varie versioni dei negoziati segreti. La più popolare di queste è la cosiddetta formula di Jake Sullivan.

L’assistente del Presidente degli Stati Uniti sarebbe l’autore di un compromesso nel quadro del grande accordo tra Russia e Occidente. La sua essenza è quella di raggiungere la pace in Ucraina a determinate condizioni e di definire ulteriormente le regole del gioco all’interno della nuova realtà geopolitica.

Si ritiene che l’America stia facendo pressione su Kiev per ammorbidire le sue richieste. Altrimenti, gli aiuti occidentali potrebbero essere tagliati come parte del grande accordo tra Russia e Occidente. La sua essenza è ottenere la pace in Ucraina a determinate condizioni e definire ulteriormente le regole del gioco nelle relazioni internazionali.

Questa versione è stata smentita da tutti i partecipanti.

In Occidente si ripete un’altra formula: niente Ucraina senza l’intera Ucraina con Kiev che continua a porre condizioni che difficilmente possono piacere alla Federazione Russa.

Lo stesso Sullivan ha dichiarato di non aver fatto pressione su nessuno, ma di aver esposto la sua visione del problema. È un “Assistente” nell’Amministrazione Biden, e quindi può anche essere non vincolante. La scelta se aderire al quadro proposto da Sullivan spetta agli ucraini.

Tuttavia, oggi non esiste nulla di concreto che possa essere percepito come un minimo accenno ad almeno qualche progresso. Allo stesso tempo, è possibile concordare sul fatto che tutti vogliono la pace e tutti sono stanchi. Ma il problema sono le condizioni.

È chiaro che ad oggi, la stanchezza dei fronti si sente e in più si avvicina la Coppa del Mondo di calcio. Ma restano sempre aperte le questioni relative alle condizioni e concessioni per l’interruzione del conflitto. Elemento fondamentale come ha ricordato anche il segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg.

Per quanto riguarda la riunione dei due capi dell’intelligence, le grandi potenze hanno sempre qualcosa da discutere, oltre all’Ucraina. Al di là della guerra, la Russia e gli Stati Uniti hanno una serie di questioni in sospeso da discutere, che vanno dall’estensione del trattato di riduzione degli armamenti nucleari e di un accordo sui cereali del Mar Nero a un possibile scambio di prigionieri tra Stati Uniti e Russia e alla guerra civile siriana. Per non parlare dello scambio di detenuti: da un lato la star del basket Usa Brittney Griner, e l’ex marine Paul Whelan, dall’altro Viktor Bout.

Antonio Albanese