TANZANIA. Nuove imbarcazioni per Nyasa

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In attesa che la comunità internazionale aiuti Tanzania e Malawi a risolvere la questione della proprietà del lago Nyasa/Malawi, la Tanziana mette in acqua due nuove navi per il trasporto delle merci e delle persone.

A tenere a battesimo le imbarcazioni Isack Kamwelwe, Ministro dei Lavori, Trasporti e Comunicazioni, che ha recentemente visitato i porti di Itungi e Kiwira nella regione di Mbeya per assistere alle operazioni di stallo in acqua delle navi, costruite da Songoro Marine Transport per un costo di 27 miliardi di Tsh (12,3 milioni di dollari).

Le navi hanno una capacità di 1.000 tonnellate ciascuna: una è nave passeggeri che può contenere 200 passeggeri e 200 tonnellate di carico. Kamwelwe ha assicurato ai residenti e ai commercianti di questa regione degli altipiani meridionali che il governo ristrutturerà la strada di 27 km che va da Keyla-Itungi-Kiwira. Il Ministro ha così risposto a un reclamo del gestore del porto di Itungi, Galus Abeid, che lamentava che le condizioni disastrose della strada influenzano le prestazioni del porto.

«Uno studio di fattibilità è stato fatto e la costruzione della strada dovrebbe iniziare nel prossimo esercizio finanziario», ha spiegato all’imprenditore il Ministro, parole riprese dal theeastafrican.co.ke.

Il Malawi ha protestato nel 2013, quando la Tanzania ha presentato il suo piano per la costruzione delle navi per il lago, dicendo che questo piano avrebbe complicato gli sforzi di mediazione in corso. Il Malawi, infatti, rivendica la proprietà in base all’accordo con l’Helgoland del 1890, che concesse licenze di prospezione a due compagnie petrolifere britanniche, la Surestream Petroleum e la Sacoil.

Nonostante il conflitto, che risale agli anni ’60, tanzaniani e malawiani hanno condiviso la metà del lago conteso, ma i ritrovamenti di gas hanno intensificato la disputa e l’hanno resa bollente. Il lago ospita 1.000 specie di pesci, e circa 10 milioni di persone nei paesi rivieraschi del Malawi, del Mozambico e della Tanzania.

Nel 2012, i due Paesi hanno chiesto l’intervento della Comunità per lo sviluppo dell’Africa australe, che ha incaricato una squadra di ex capi di Stato e di governo guidata da Joaquim Chissano di mediare il conflitto. Ma questo non ha fermato il piano della Tanzania di sviluppo per la regione.

Le autorità tanzaniane affermano che circa 600.000 famiglie dipendono dal lago. Negli anni ’60, il dottor Kamuzu Banda, presidente fondatore del Malawi, rivendicò per la prima volta il lago e l’intera area di Njombe a Mbeya, come parte del Malawi, provocando l’emissione di un controargomento da parte di Mwalimu Julius Nyerere. I tanzaniani lo chiamano lago Nyasa, i malawiani lago Malawi. 

Graziella Giangiulio