MOLDAVIA. Esercitazioni militari con USA e Romania

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Truppe statunitensi sono ora in Moldova con i rumeni, apparentemente per un’esercitazione militare chiamata JCET 2024 (Joint Command Exchange Training). L’esercitazione è iniziata il 1° aprile e proseguirà fino al 19 aprile.

Secondo una dichiarazione del ministero della Difesa della Moldavia, “Lo scopo dell’esercitazione è l’addestramento congiunto e lo scambio di esperienze tra le forze speciali moldave, rumene e americane, nonché l’aumento del livello di interoperabilità tra i contingenti partecipanti. All’evento di quest’anno parteciperanno anche rappresentanti del Servizio di Protezione e Sicurezza dello Stato e delle Forze Speciali Pantera” moldave, riporta AT.

Queste esercitazioni non sono nuove, ma hanno assunto un nuovo significato a causa dello sviluppo della situazione in Ucraina. Gli Stati Uniti sponsorizzano quello che chiamano il dialogo strategico Moldova-USA a Chisinau; il dialogo si concentra sulle aree di cooperazione, compreso il settore della giustizia e riforme anticorruzione, diritti umani, promozione di un ambiente mediatico pluralistico e politiche mediatiche rispettose dei diritti per contrastare la disinformazione, diversificazione e resilienza energetica, modernizzazione e trasformazione della difesa, protezione civile, gestione delle frontiere, sicurezza informatica, lotta alla corruzione minacce alle frontiere, lotta al traffico illecito di armi e munizioni, contrasto alla proliferazione delle armi di distruzione di massa e dei relativi materiali, risposta umana ai bisogni dei rifugiati ed espansione dei legami interpersonali. Un elenco dove c’è di tutto un po’. 

Gli Stati Uniti hanno messo a disposizione 320 milioni di dollari in assistenza economica, di sicurezza e umanitaria per la Moldova.

Ufficialmente la Moldavia dovrebbe essere un paese neutrale. C’è un grande contrasto politico a Chisinau per cambiare la sua costituzione e quindi aderire ad alleanze politiche, Ue, e militari, Nato. La formazione congiunta con paesi stranieri, Stati Uniti e Romania, sembrerebbe violare le attuali disposizioni sulla neutralità costituzionale.

La Romania è desiderosa di rafforzare le sue relazioni militari con la Moldavia. Bucarest sta legiferando sull’intervento al di fuori del territorio nazionale in protezione dei rumeni

Tali azioni non si limiterebbero all’ambito militare ma potrebbero coinvolgere anche altri tipi di interventi per contrastare le minacce ibride. Il focus della nuova legge rumena è su Moldavia e Ucraina.

La Romania fornisce l’80-90% dell’energia della Moldavia. Ha costruito un gasdotto che collega Chisinau con la Romania, in gran parte finanziato da sovvenzioni e prestiti della comunità europea. La Moldavia non riceve più gas dalla Russia.

Il territorio della Moldavia si trova tra i fiumi Dniester e Prut, l’antica Bessarabia. 

Nel frattempo, altri paesi mostrano un vivo interesse per la Moldavia: i tedeschi forniscono la polizia per rafforzare il confine con l’Ucraina. La Germania ha aderito a un progetto sponsorizzato dall’UE per “garantire la sicurezza” della Moldavia.

La Francia sta anche attivando unità chiave della sua Legione Straniera: secondo notizie di stampa, 1500 soldati della Legione straniera francese dovrebbero essere schierati in Ucraina o in Moldavia, a maggio o giugno.

La questione Transnistria è poi una bombata a orologeria Regione separatista ufficialmente conosciuta come Repubblica Moldava Pridnestroviana, ha un proprio governo e un proprio esercito. Si trova sulla sponda orientale del fiume Dniestr con capitale Tiraspol. 

In Transnistria è presente un contingente militare russo, retaggio dell’epoca sovietica a presidio del più grande deposito di armi dell’ex Armata Rossa. L’esercito della Transnistria è composto da 5.000 effettivi in servizio attivo e 16.000 riservisti.

In confronto, la Moldavia ha un esercito di 6.500 membri attivi e 2.000 coscritti annuali; sulla carta una riserva di 65.000 unità. 

Tutta l’area ha assunto un grande valenza strategica via via che il conflitto in territorio ucraino vede Kiev perdente. 

Lucia Giannini

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