La National Oil Corporation ha annunciato che i ricavi di ottobre derivanti dalle vendite e da derivati grezzi, nonché da tasse e royalty da contratti di concessione, ammontano a 2,87 miliardi di dollari, con un aumento di 1,2 miliardi di dollari rispetto al mese precedente, portando a rendimenti mensili più elevati dall’inizio dell’anno.
In particolare, il capo della National Oil Corporation, Mustafa Sanallah, ha discusso il 29 novembre con lo Chargé d’Affaires dell’ambasciata cinese in Libia, Wang Qimin, le prospettive di cooperazione congiunta tra i due paesi e le opportunità per le compagnie petrolifere cinesi di entrare sul mercato libico. Sul sito ufficiale della National Oil Corporation, compare un intervento di Sanallah che dice di essere soddisfatto dell’aumento del volume delle importazioni cinesi del petrolio libico, che ha superato i 3,5 miliardi di dollari quest’anno, più del doppio rispetto alle cifre dello scorso anno di 1,7 miliardi di dollari. Intanto la NOC ha confermato la chiusura di alcuni terminal petroliferi nel paese a causa del maltempo.
La situazione del paese continua ad essere al centro delle preoccupazioni geopolitiche dell’area. Alla fine dalla conferenza sulla Libia tenutasi il 29 novembre a Khartum, il Sudan ha ribadito che resterà un forte ed efficace sostenitore degli sforzi regionali e internazionali per raggiungere la pace tra i partiti libici. «Attendiamo con impazienza che i paesi della regione e dell’Unione africana svolgano un ruolo positivo nel sostenere questi sforzi per portare la pace in Libia», ha detto il ministro degli Esteri Dardari Mohamed Ahmed in un discorso. L’ambasciatore italiano in Sudan, Fabrizio Lobasso, ha affermato durante la conferenza di Khartum come la Libia meridionale sia diventata un focolaio di criminalità sottolineando l’importanza del ruolo del Sudan nella regione e la sua leadership nella conferenza dei paesi confinanti con la Libia. Nonostante il maggiore coinvolgimento dell’Italia negli affari libici il governo francese non vuole rinunciare al suo ruolo trainante in Libia e ha dichiarato che continuerà a lavorare per stabilizzare la Libia e combattere il deterioramento economico.
Intanto l’Unione Africana, presente alla conferenza di Khartum, ha chiesto una conferenza globale di pace e riconciliazione tra le fazioni libiche basata sull’accordo di Skhirat. I compiti principali della conferenza saranno di fornire una base più ampia per la formazione di un nuovo governo di transizione e una precisa tabella di marcia per l’organizzazione delle elezioni presidenziali e parlamentari, secondo l’agenzia di stampa Suna.
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