LIBIA. L’LNA è estraneo alla nuova guerra di Tripoli

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La situazione a Tripoli continua ad essere molto caotica e le dichiarazioni delle diverse forze in campo indicano che ormai lo scontro non è più solo per ottenere guadagni territoriali, ma anche influenza politica. Vi sono stati ancora scontri tra TPF e 7° Brigata di Tarhuna a sud di Tripoli, particolarmente, e l’aumento della frequenza degli spari e delle esplosioni a Qasr Ben Ghashir, sud di Tripoli.

Il ministero della Salute del GNA ha annunciato, nei giorni scorsi, il bilancio degli scontri di ieri a sud di Tripoli a cinque morti e 20 feriti. La 7° Brigata ha dichiarato il proprio rinnovato supporto al ministero degli Interni del GNA, in particolare dopo che nei giorni scorsi si è vista riconosciuta la sicurezza dell’aeroporto internazionale di Tripoli. A riguardo, i TRB hanno espresso la loro stupefazione di fronte alla decisione di Bashagah di consegnare l’aeroporto internazionale alla milizia di Kani sottolineando come Bashagah così sostenga Tarhuna contro le milizie di Tripoli, ovvero le milizie che appartengono allo stesso ministero degli Interni.  

Il Capo del comitato per accordi sulla sicurezza ha confermato che la decisione di Bashagah sull’aeroporto di Tripoli era giusta. 

Il portavoce del LNA, poi, generale Ahmed Al Mismari, ha dichiarato che il LNA non ha nulla a che vedere con quanto avviene a Tripoli, poi, generale Ahmed Al Mismari, ha dichiarato che il LNA non ha nulla a che vedere con quanto avviene a Tripoli). Si tratta di una situazione che il LNA non capisce, in cui le forze combattono il proprio Ministero di appartenenza e che si basa sulla paura.

Riguardo agli scontri di Tripoli, la sala operativa delle milizie rivoluzionarie, le Tripoli Protection Force, TPF, si sono espresse ormai sull’aperto contrasto con il GNA e il Consiglio presidenziale. Il leader delle TPF, due giorni fa, ha dichiarato che le sue forze obbediranno nuovamente al Consiglio Presidenziale quando sarà composto da 9 membri. 

Secondo le TPF, le decisioni di Bashagah sono prese in sale operative oscure con parti del Consiglio presidenziale coinvolte nella guerra. Con queste dichiarazioni, le milizie mettono in dubbio, con il potere delle armi, la legittimità del presidente del Consiglio presidenziale, Fayez Serraj. 

Redazione