
Benjamin Netanyahu il 10 dicembre ha deposto in tribunale, ma non ha risposto alle accuse di corruzione, ha parlato della situazione politica: “Otto anni ho aspettato questo momento per dire la verità”. “Penso ancora che sia possibile condurre una guerra, uno Stato e anche un processo.” “Qualche giorno fa qui è successo un evento tettonico: un terremoto, è un terremoto che non si verificava da cento anni. Abbiamo cambiato il volto del Medio Oriente.” E dopo 15 minuti di illustrazione della contingenza politica ha detto: ”Mia moglie riceve attacchi, odio e minacce di omicidio che nessun’altra moglie del governo ha ricevuto e che io non riceverò mai.”
Poi ha cominciato a criticare Barack Obama: “Obama nel suo primo incontro con me alla Casa Bianca mi ha fatto capire chiaramente che la politica degli Stati Uniti avrebbe preso una svolta ancora più netta contro le idee in cui credevo.” “Obama si è rivolto all’Iran. Vedeva l’Iran non come una grande minaccia ma come una grande opportunità – sia l’Iran che la Turchia.” “In relazione allo Stato di Israele, ha visto la necessità essenziale di ritornare più o meno alle linee del 1967 e di fondare qui uno Stato palestinese, e se risolveremo questo problema, tutto sarà risolto.”
E poi ha aggiunto: “Ho dovuto affrontare grandi pressioni per creare uno Stato palestinese”. “Obama mi ha detto di non costruire un mattone oltre la linea verde [Cisgiordania].” “Ho dovuto fare qualcosa di molto difficile: sono andato al Congresso, nella sede di Obama, in entrambe le Camere del Congresso, e lì ho parlato fermamente contro quell’accordo che ho visto come un disastro per lo Stato di Israele.”
Non ha risposto alle accuse di corruzione. Ha chiosato: “Stiamo combattendo una guerra su 7 fronti e un altro fronte potrebbe unirsi, Gaza, Libano, Cisgiordania, Yemen, Iraq, Siria, Iran”
“Bezalel Smotrich, ministro delle finanze israeliano e membro del gabinetto di sicurezza interna, ha affermato che l’insediamento di Donald Trump il mese prossimo offre a Israele la possibilità di perseguire diversi obiettivi strategici: rovesciare il governo iraniano, impedire l’instaurazione di un Stato palestinese e fermare la ricostruzione dei villaggi libanesi lungo il confine di Israele”, fonte Bloomberg. E ancora ha aggiunto “Israele rimarrà a Gaza per molti anni per garantire la sua sicurezza proprio come facciamo in Cisgiordania”. “L’Autorità Palestinese non dovrebbe avere alcun controllo su nessuna parte di Gaza una volta finiti i combattimenti”.
Smotrich ha mandato anche un messaggio al popolo iraniano: “Il mio messaggio al popolo iraniano è di rompere la barriera della paura. L’alternativa è una guerra che non lascerà a Israele altra scelta se non quella di schiacciare l’economia iraniana, comprese le strutture petrolifere ed energetiche”. Infine ha detto che “Israele lavorerà per convincere i suoi alleati a imporre un divieto sulla ricostruzione delle case distrutte nei villaggi libanesi lungo il confine”.
Con una maggioranza di 51 oppositori contro 43 sostenitori, la coalizione di Netanyahu alla Knesset rinuncia alla proposta di formare una commissione d’inchiesta sui fatti del 7 ottobre.
L’11 dicembre c’è stata una visita del Vicepresidente dell’Azerbaigian Hikmet Hajiyev in Israele: una delle responsabilità assegnate a Hikmet Hajiyev durante la sua visita in Israele è stata quella di fungere da mediatore tra Turchia e Israele per evitare malintesi e possibili incidenti. In riferimento alla Siria.
La Giordania ha consegnato all’esercito libanese 62 veicoli corazzati M113, che sono stati trasportati dalla nave mercantile Faisal M da Aqaba.
Fonti vicine a Hezbollah affermano che le rotte di rifornimento del gruppo non sono motivo di preoccupazione, nonostante quello che sta succedendo in Siria.
Registrato un aereo da ricognizione/sorveglianza Poseidon della Marina statunitense che operava nel Golfo di Aden. Possibili attacchi aerei israeliani sullo Yemen nei prossimi giorni.
Fonti libanesi riportano di pesanti bombardamenti di artiglieria l’area di Bint Jbeil, nel Libano meridionale. Hezbollah lamenta che a Khiam e nei suoi dintorni vi sarebbe un ritardo nello spostamento dell’esercito libanese nell’area che ritarda il ritiro delle truppe israeliane da Khiam. Nel pomeriggio comunque l’esercito libanese ha iniziato le prime fasi di dispiegamento in una parte dei quartieri settentrionali e occidentali di Khiam City e dei suoi dintorni, e i bulldozer dell’esercito erano in prima linea tra coloro che entravano, insieme alle squadre di ingegneri. Sono stati installati nei luoghi designati alla periferia nord e ovest di la città di Khiam. Nel pomeriggio dell’11 di dicembre droni israeliani hanno lanciato un attacco aereo contro la città di Bint Jbeil. Tre i morti.
Nella notte del 10 dicembre sono state udite 4 forti esplosioni, una a Tel Aviv e le altre 3 a Hadera. L’esercito israeliano afferma che le esplosioni sono state controllate e realizzate dall’IDF in una base militare.
Sempre molto tesa la situazione a Gaza e in Cisgiordania. Fonti mediche palestinesi riportano la morte di 51 persone a causa dei continui bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza soprattutto a Beit Hanoun, nel nord della Striscia. Le Brigate Al-Nasser Salah, Brigata Al-Tawhid, segnalano veicoli e soldati israeliani entrati nell’area di Al-Shaymaa, a ovest di Beit Lahia. Brigate Al-Quds rivendicano attacco con colpi di mortaio regolari contro i soldati e veicoli israeliani che penetravano nelle vicinanze della moschea Al-Fawz nell’area di Al-Saftawi, nel nord della Striscia di Gaza.
Un morto per fuoco israeliano a ovest del campo di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Bombardamento di artiglieria israeliana a est del villaggio di Al-Masdar, nel centro della Striscia di Gaza. I carri armati israeliani hanno bombardato pesantemente le case dei residenti nell’area di Mashrou’ Amer, a nord-ovest di Gaza City. Le Brigate Al-Quds riferiscono di scontri del campo profughi di Jabalia, a nord della Striscia di Gaza.
Bombardamento israeliano sul quartiere di Al-Zuhur, a nord della città di Rafah, a sud della Striscia di Gaza. L’unità missilistica delle Brigate Martire Abu Ali Mustafa rivendica attacco contro le posizioni israeliane nell’asse Filadelfia, a sud della Striscia di Gaza, con una salva missilistica.
In un annuncio congiunto IDF e ISA: “IDF e ISA hanno eliminato il comandante della compagnia Nukhba che ha guidato l’attacco del 7 ottobre all’avamposto IDF ‘Paga’ nel sud di Israele; il capo dell’unità di parapendio di Hamas che ha guidato l’infiltrazione aerea del 7 ottobre in Israele è stato eliminato, Fehmi Salmi, un comandante della compagnia Nukhba nel battaglione Zeitoun di Hamas che stava operando al momento dell’attacco dall’interno di una struttura che in precedenza fungeva da scuola Al-Falah”.
“In un ulteriore attacco, un aereo dell’IAF ha colpito ed eliminato il terrorista Salah Dahham, capo dell’unità di parapendio di Hamas, nell’area di Jabaliya. Il 7 ottobre, Salah Dahham ha guidato l’infiltrazione aerea di Hamas nelle comunità nel sud di Israele, una parte fondamentale degli attacchi omicidi di Hamas contro i civili”.
In Cisgiordania, gli israeliani prendono d’assalto la città di Azzun, a est di Qalqilya, e fanno irruzione in una casa. Si registrano scontri tra combattenti della resistenza palestinese e forze israeliane che assaltano il villaggio di Yatma, a sud di Nablus, in Cisgiordania. Le forze israeliane assaltano la città di Sebastia, a nord-ovest di Nablus, in Cisgiordania.
Antonio Albanese e Graziella Giangiulio
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