IRAN. La spinta estera alla nuova rivoluzione iraniana

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Aumentano le reazioni internazionali alla rivolta nazionale degli iraniani in seguito all’assassinio di Mahsa Amini da parte del governo. Nei giorni scorsi le Nazioni Unite, i giornalisti e gli esperti di questa organizzazione hanno rilasciato dichiarazioni in merito alla necessità di chiarire il motivo dell’omicidio di Mehsa Amini, e hanno chiesto alla Repubblica islamica di non reprimere le manifestazioni e di fermare le uccisioni dei manifestanti nelle strade del Paese. In America, la Ershad Patrol e sette membri legati all’omicidio di Mehsa Amini sono stati inseriti nell’elenco delle persone sotto sanzioni.

Il 23 settembre è stato convocato l’Incaricato d’affari svedese al Ministero degli Affari Esteri iraniano dopo l’attacco all’ambasciata iraniana a Stoccolma del 22 settembre. Un simile attacco è stato segnalato all’ambasciata iraniana a Bruxelles.

Raisi è rientrato alle 18:00 del 23 settembre all’aeroporto Mehrabad di Teheran. Il Presidente, si era recato a New York per partecipare alla 77a Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dopo aver pronunciato un discorso di fronte all’Assemblea e tenuto alcuni altri programmi collaterali, è stato accolto dal primo deputato e dal deputato alle comunicazioni internazionali del funzionario La guida suprema è arrivata a Teheran.

In un incontro con alcuni iraniani che vivono negli Stati Uniti, Ebrahim Raisi ha affermato che la difesa dei diritti delle persone fa parte dell’essenza della Repubblica islamica e, in risposta alla rivolta nazionale contro la Repubblica islamica, ha affermato: «Ci sono proteste in tutto il mondo, ma nessuno se ne preoccupa». Ha aggiunto che a nessun iraniano è vietato entrare nel Paese.

Per la prima volta in Iran, da molto tempo, le proteste non sono solo sono nazionali ma sono diventate partecipate a livello internazionale e ancora una volta i social media, statunitensi, hanno fatto la parte del leone. E ora ne parlano le Tv i giornali di tutto il mondo, e anche se internet viene bloccato dalle autorità, comunque si girano video che prima poi finiranno in rete in qualche modo.

Le autorità religiose sono più volte andate in tv chiedendo un dialogo con i giovani. Anche se poi in piazza ad agire contro i manifestanti ci sono i poliziotti e alcuni manifestanti sono morti, perché la violenza è innegabile e lo scontro è effettivo. Queste piazze ricordano altre piazze: quelle dell’Iraq nel 2019 e la risposta è stata: molti morti tra i giovani e nessun risultato o miglioramento per la democrazia irachena che dal ottobre ad oggi aspetta ancora di dare vita a un governo nonostante le lezioni a cui hanno partecipato si e no il 33 % degli aventi diritto.

In Iraq le proteste furono pilotate, da fuori confine con l’onnipresente Moqtada al Sadr e l’occasione per infuocare le piazze fu l’arresto di giovani manifestanti. A partire dal 1 ottobre piazza Tharir divenne il luogo della lotta contro gli abusi di potere. In soli due giorni e nella sola Baghdad, 107 civili sono stati uccisi e 2.458 feriti. E nonostante questo nessuno sollevò gli scudi come sta succedendo contro l’Iran e anche se se ne è parlato, furono fatte richieste all’allora premier Mustafa al Kazemi di indagare sui fatti. Quei morti aspettano ancora giustizia.

L’Iran sta percorrendo la stessa strada, con un nuovo protagonista, che in occidente fa più presa: le donne, quelle che non vogliono più indossare il velo. In Iran ricordiamo, ancora oggi, se ci vogliamo soffermare sulle donne, ci sono professioniste stimate, avvocati dei diritti umani, chiuse nelle patrie galere di cui nessuno parla, ma la lotta contro il velo è diventata assolutamente necessaria.

Quello che più colpisce non sono le giovani scese in piazza che rivendicano dei diritti sacro santi, e chiedono giustizia per una giovane uccisa ingiustamente, ma il sostegno e la richiesta di sovvertire un governo che fino al mese scorso, non piaceva a nessuno ma tutti tacevano.

Per di più, questo avviene, in un momento particolare: quando l’Iran ha scelto di appoggiare la Russia e l’Armenia senza se e senza ma.

A scendere in campo per le giovani iraniane, anche sportivi, uomini dello spettacolo e iraniani che vivono fuori dall’Iran e da tempo aspettavano l’occasione giusta per chiedere un rinnovamento iraniano.

Ahmadreza Abedzadeh, l’ex portiere della nazionale iraniana, ha pubblicato una storia su Instagram e ha scritto: “Metti giù la pistola” e in un’altra storia ha scritto: “Chi alza la mano contro le persone è indifferente e disonorevole”.

Samane Qadrkhan, giornalista ha dichiarato: le persone che protestano possono usare altri metodi oltre a Internet per trasmettere messaggi e appelli. Yazdan Shohdai del Transition Management Council: La rivoluzione del popolo iraniano diventerà globale perché le donne saranno il fulcro di questa rivoluzione.

Mary Lawler, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui difensori dei diritti umani: “Oggi assistiamo all’interruzione di Internet nel Paese, che fa parte dello sforzo per mettere a tacere le voci dei difensori dei diritti umani e la loro solidarietà nel trasmettere la voce delle proteste in corso in Iran”.

In Uruguay solo gli spettatori uruguaiani possono entrare nell’NV Arena per assistere alla partita della nazionale del proprio paese contro l’Iran. Gli spettatori iraniani non possono entrare nello stadio per decisione del paese ospitante e in risposta alla violenta situazione politica in Iran.

Anche in Italia, c’è stato un raduno degli studenti residenti in Italia davanti all’Ambasciata della Repubblica Islamica a Roma a sostegno delle proteste nazionali in Iran

Habibullah Shabani, rappresentante di Khamenei ad Hamadan, ha detto, riferendosi alla rivolta nazionale contro la Repubblica islamica: «Le persone presenti alle proteste hanno meno di 18 anni». Ha aggiunto: «Chiediamo all’educazione di identificarli, parlare con ognuna di queste persone e rispondere gentilmente ai loro dubbi».

Shabnam Azar, Iran International, afferma che le manifestazioni proseguono a livello nazionale nonostante l’interruzione di Internet.

Graziella Giangiulio

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