Ben 4870 lavoratori indiani sono rientrati dall’Arabia Saudita dopo aver affrontato una serie di difficoltà legate al lavoro. Secondo quanto riporta l’agenzia Pti, il Lok Sabha, la Camera del popolo, uno dei due rami del parlamento indiano, è stato informato la scorsa settmana.
Rispondendo ad una domanda scritta, il ministro di Stato per gli Affari Esteri V K Singh ha detto che al momento, un gruppo di lavoratori indiani già in difficoltà con due grandi aziende saudite, la Saudi Oger e il gruppo Saad, veniva fato rientrare in India in collaborazione con le autorità saudite.
«Il processo è in fase di completamento e 4870 lavoratori indiani fino ad ora sono rientrati», ha detto il ministro.
Singh ha anche notato che le autorità saudite hanno ampliato il supporto necessario ai lavoratori indiani di queste aziende anche rinunciando alle sanzioni pecuniarie relative all’’Iqama“, connesse alle violazioni delle norme sul permesso di soggiorno, fornendo i visti di uscita e biglietti di ritorno ai lavoratori per l’India, nonché il loro trasferimento, per quanto possibile, su base gratuita.
Il governo indiano sta seguendo con attenzione l’evolversi della situazione nella regione del Golfo derivanti dalle preoccupazioni relative alla sicurezza, alla crisi economica in corso e sta prendendo le misure necessarie per la sicurezza e il benessere dei cittadini indiani nella regione, ha detto il ministro.
Agli indiani è stato anche consigliato di non viaggiare in Yemen, in considerazione della situazione della sicurezza.
Riduzione dei costi, problemi finanziari e la politica del lavoro che preferisce impiegare di più i sauditi hanno tutti portato a una notevole riduzione dell’occupazione degli stranieri visto che la più grande economia del mondo arabo sta abbassando i prezzi del greggio.
L’Arabia Saudita ha portato avanti la sua “Vision 2030” nella sforzo di diversificazione economica per ampliare i propri investimenti e attività di base, incrementando il settore economico privato.
Il calo dei prezzi mondiali del petrolio di circa la metà dal 2014 ha lasciato il Regno con un deficit di bilancio enorme e miliardi di dollari di debito alle imprese private, soprattutto nel settore delle costruzioni.
Anna Lotti