In Siria oltre centomila morti

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SIRIA – Damasco 27/6/13. Il 26 giugno un gruppo di opposizione siriano, l’Osservatorio siriano per i diritti umani con sede a Coventry (Londra), ha pubblicato uno studio sull’andamento della guerra civile in Siria dalle sue origini. Secondo l’Osservatorio più di 100mila persone sono morte nei 27 mesi del conflitto, con le forze governative che hanno fatto più vittime dei ribelli; i civili costituiscono più di un terzo dei decessi complessivi.

L’Osservatorio si è basato per la sua ricerca su una rete di oltre 230 attivisti in Siria e ha fissato il numero totale dei morti a 100.191 dallo scoppio della rivolta nel marzo 2011: il dato è interessante perché si tratta di diverse migliaia di vittime in più delle più recenti stime delle Nazioni Unite che fissano il numero delle vittime a 93.000 aggiornandolo alla fine di aprile 2013. Le cifre dell’Osservatorio sono basate su informazioni provenienti da una varietà di fonti come gli attivisti dell’organizzazione sul campo in Siria, avvocati e operatori sanitari negli ospedali, civili e militari, oltre che da combattenti le cui stime però potrebbero essere inaffidabili. Sia l’Onu che l’Osservatorio avvisano però che le stime sono appunto tali e che la reale portata delle vittime potrebbe essere maggiore. «Il bilancio delle vittime non comprende più di 10.000 detenuti e le persone scomparse all’interno delle carceri del regime, né vengono compresi più di 2.500 soldati regolari e militanti pro-regime tenuti prigionieri dai ribelli (…) Abbiamo anche stimato che il numero reale delle vittime delle forze regolari e dei ribelli è almeno il doppio del numero documentato, perché entrambe le parti nascondono le perdite umane», si legge in una nota pubblicata sul sito dell’Osservatorio. Per l’osservatorio tra i morti vi sarebbero 36.661 civili, di cui 8.000 donne e bambini, 13.539 combattenti ribelli e 2.015 disertori delle forze governative. Non è però specificato come siano avvenute le morti. Tra le forze governative, l’Osservatorio ha detto che 25.407 soldati erano stati uccisi assieme a 17.311 membri delle milizie. La guerra ha poi fatto un numero imprecisato di morti tra i combattenti stranieri e tra le forze libanesi di Hezbollah. I dati diffusi indicano più di 2.500 combattenti non identificati e non-siriani tra i ribelli e 169 combattenti di Hezbollah. Dai dati si evince che, tra combattenti, il numero delle vittime governative era quasi più del doppio di quelle di ribelli e loro alleati. All’inizio di quest’anno, il signor Abdul Rahman, fuggito in Siria 13 anni fa, ha detto che la sua rete si basava su quattro uomini all’interno della Siria che aiutano a riferire e confrontare informazioni provenienti da più di 230 attivisti sul terreno. Il suo gruppo si basa, in lingua inglese Midlands città di Coventry e opera in una struttura di mattoni rossi bifamiliare in una strada residenziale.