GIORDANIA. Jeremy Corbyn dai campi profughi promette il riconoscimento dello stato palestinese

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Il leader dell’opposizione britannica, Jeremy Corbyn, ha detto che un governo sotto la sua guida avrebbe riconosciuto lo stato palestinese “molto presto” e avrebbe insistito per una soluzione politica alla guerra civile siriana.

Corbyn ha parlato durante il suo primo viaggio internazionale al di fuori dell’Europa da quando è stato eletto leader del Partito laburista nel 2015. Il 22 giugno ha visitato Zaatari, il più grande campo di rifugiati siriani in Giordania; il 23 è poi stato in un campo che ospita rifugiati palestinesi ad Amman. A Zaatari, il leader laburista ha passeggiato attraverso il mercato del campo, e ha anche ispezionato un impianto a energia solare che fornisce circa 12 ore al giorno di energia elettrica per gli 80.000 residenti del campo.

Con la sua visita in Giordania, Corbyn, riporta Times of Israel, cerca di accreditarsi anche in politica estera: al mercato di Zaatari ha detto che un governo laburista avrebbe «lavorato molto, molto duro per rigenerare il processo di pace» in Siria. Ha detto che le due serie parallele di colloqui per una soluzione politica per la Siria avrebbero bisogno di “unirsi”, ma non ha detto come.

Senza una soluzione in Siria, «il conflitto continuerà, moriranno più persone in Siria e molte di più andranno nei campi profughi, sia qui in Giordania che in Europa o altrove», ha detto Corbyn.

Il leader labour ha detto che la Gran Bretagna potrebbe fare molto di più per accogliere i rifugiati siriani, in particolare i bambini non accompagnati, sostenendo che la quota del governo di 20.000 rifugiati è «molto, molto poco rispetto a qualsiasi altro paese europeo». Per quanto riguarda il conflitto israelo-palestinese, Corbyn ha detto che la decisione dell’amministrazione Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele e spostare l’ambasciata degli Stati Uniti è stato un «errore catastrofico».

«Penso che ci debba essere un riconoscimento dei diritti del popolo palestinese al proprio stato che noi come partito laburista abbiamo detto che riconosceremmo nel governo come uno stato a pieno titolo come parte delle Nazioni Unite», ha detto Corbyn. Un simile riconoscimento sarebbe venuto “molto presto” sotto un governo laburista, ha detto. Dall’elezione di Corbyn a leader laburista, sono aumentate le accuse di antisemitismo nel partito. Alcuni membri hanno affermato che Corbyn, figura da tempo assai critica verso Israele, ha permesso che gli abusi non venissero controllati. A Zaatari, Corbyn ha detto però che: «Non c’è posto per l’antisemitismo nella nostra società (…) Ci deve essere un processo di pace, e ci deve essere il diritto del popolo palestinese a vivere in pace, così come il diritto di Israele a vivere in pace». 

Antonio Albanese