TAIWAN. Nuove navi militari cinesi nelle acque di Taipei

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Taiwan ha fatto alzare in volo gli intercettori e ha fatto salpare le sue navi militari quando due navi da guerra di Pechino sono passate attraverso lo Stretto di Taiwan.

Le navi da guerra della Marina del Pla, un cacciatorpediniere classe 052C e una fregata classe 054A, hanno navigato verso sud al largo della costa orientale dell’isola il 22 giugno, ha detto il ministero della Difesa di Taiwan, ripreso da Scmp: «Si stavano muovendo in mare aperto vicino alle acque territoriali di Taiwan prima di passare attraverso il Canale di Bashi, a sud di Taiwan», ha detto il ministero in un comunicato fatto uscire il 23 giugno.

Il Ministero ha poi fatto sapere che le navi cinesi, in viaggio  direzione sud-ovest nel Mar Cinese Meridionale, potevano far parte di una missione di addestramento di lunga distanza: «Abbiamo immediatamente fatto muovere jet e navi della marina per monitorare il movimento delle navi in linea con le nostre regole», ha detto il Ministero.

Il quotidiano taiwanese United Daily News riportava che il cacciatorpediniere Jinan e la fregata Huanggang la settimana scorsa erano entrate nello Stretto di Taiwan, all’interno della zona di identificazione della difesa aerea dell’isola, e a un certo punto si trovavano a sole 60 miglia nautiche dall’isolotto di Xiaoliuqiu vicino a Kaohsiung.

Il quotidiano riporta poi che le navi sono rimaste vicino a Taiwan per più di una settimana, prima di navigare verso il Mar Cinese Meridionale il 22 giugno. Negli ultimi due anni, da quando Tsai Ing-wen è diventato presidente, l’Esercito di Liberazione del Popolo ha intensificato le missioni di addestramento delle forze aeree e navali nelle vicinanze di Taiwan o nelle vicinanze dell’isola.

Le relazioni tra le due entità si sono inasprite dopo l’insediamento, nel 2016, di Tsai, esponente del partito Progressista democratico indipendente, che si è rifiutato di accettare il principio di una sola Cina. Pechino considera Taiwan una provincia separatista soggetta a riunificazione, se necessario con la forza. Insiste sul fatto che il principio “una sola Cina” è alla base delle relazioni tra i due stati e ha sospeso gli scambi ufficiali con l’isola nel tentativo di costringere Tsai ad accettarlo.

Graziella Giangiulio