GIAPPONE. Nuova legge sulle attività terroristiche

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Sono già emersi i contorni di massima del disegno di legge sostenuta dal governo che punisce per cospirazione chi commette atti terroristici o altri crimini organizzati.

Ritenendo gli individui penalmente responsabili per aver cospirato in attività criminali, il governo dovrebbe soddisfare i requisiti della Convenzione Onu contro la criminalità organizzata transnazionale, elaborato dalle Nazioni Unite nel 2000, riporta Asahi Shimbun.

La convenzione definisce come un “reato grave” qualsiasi reato punibile con una pena minima di quattro anni carcere e invita le nazioni che si iscrivono ad approvare leggi che consentano di punire separatamente gli individui che cospirano per commettere un reato grave.

Più di 600 crimini in Giappone sarebbero stati coperti da tale clausola.

Il governo ha previsto 277 attività in cinque grandi categorie: realizzazione di atti terroristici; traffico di droghe illegali; traffico di esseri umani; falsi pretesti per ottenere finanziamenti; e ostruzione della giustizia. Le punizioni sarebbero comprese tra tra un massimo di due e cinque anni di carcere.

Ben 110 crimini rientrerebbero sotto la categoria atto terroristico, come l’omicidio e l’incendio doloso commesso da gruppi criminali organizzati così come il dirottamento, attacchi contro le persone con veleno o miscelazione di tossine nei prodotti alimentari.

Ventinove reati sarebbero coperti dalla categoria della droga, come contrabbando e trattazione di grandi quantità di droghe illegali come cocaina e marijuana.

Il contrabbando di massa di immigrati clandestini e il lavoro forzato sarebbe tra i 28 crimini sotto la categoria che riguarda gli esseri umani, mentre 101 reati sarebbero coperti sotto la categoria del finanziamento, come ad esempio le truffe organizzate, la falsificazione di certificati di valuta o azionari e l’occultamento dei proventi di reato.

Nove i reati sarebbero coperti dall’ostruzione della giustizia, come la falsa testimonianza e distruzione di prove.

La normativa si applica ai casi in cui due o più persone hanno intenzione di commettere un crimine, procurarsi i fondi e le attrezzature per portarlo fuori e individuare gli obiettivi rilevanti per raggiungere il loro obiettivo. La distinzione qui è accertare la chiara divisione dei ruoli e catena di comando.

Maddalena Ingroia