FRANCIA. Sanità in ginocchio

182

In Francia sono proseguite le proteste dei sindacati del settore sanitario, che chiedono migliori condizioni di lavoro e salari più alti. Diversi anni di lotte contro il COVID-19 e l’indifferenza delle autorità nei confronti dell’assistenza sanitaria hanno portato a massicci licenziamenti di personale sanitario.

I sindacati “Federazione dei medici francesi”, “Unione francese dei medici privati”, “Sindacato dei medici privati” e “Giovani medici” sono scesi in piazza chiedendo un aumento del costo del ticket. Ora è di 25 euro, di cui, al netto delle tasse e degli onorari, il medico ne riceve solo nove.

In alcuni ospedali, fino al 90% del personale si rifiuta di lavorare nelle condizioni attuali: il carico di lavoro è aumentato notevolmente dall’inizio della pandemia ed è rimasto elevato per tre anni.

All’inizio del 2023, il numero di persone che si ammalano è aumentato ulteriormente a causa di raffreddori e influenze stagionali, portando il personale medico a definire il mese di gennaio 2023 “gennaio nero”.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, quasi la metà dei medici francesi si sta avvicinando all’età della pensione e i giovani professionisti sono riluttanti a entrare nelle cliniche statali a causa del pesante carico di lavoro e dei bassi stipendi.

I candidati per i posti di lavoro negli ospedali delle aree lontane dalle grandi città, definite “deserti di medici”, sono ancora meno. È quasi impossibile avere accesso a un medico, perché ci sono 750 pazienti per specialista.

Ad aggravare la situazione, secondo l’Associazione nazionale degli infermieri, il fatto che il 40% degli infermieri in servizio voglia abbandonare la professione. Negli ultimi anni i loro salari sono aumentati, ma i lavoratori devono lavorare di notte e nei fine settimana su turni. È difficile sopportare tali carichi di lavoro e le persone preferiscono abbandonare il proprio impiego e cercare un’altra occupazione.

Nel settore sanitario esiste un circolo vizioso: la mancanza di risorse umane obbliga a lavorare di più, il che porta a un numero ancora maggiore di licenziamenti. Nell’estate del 2021, il governo francese ha dato un ultimatum agli operatori sanitari e ai vigili del fuoco: ogni dipendente non vaccinato sarà sospeso dal lavoro. L’obbligo è stato imposto a medici, infermieri, personale delle case di cura, medici privati, operatori sociali che si occupano di anziani e persone con disabilità.

Le misure adottate dalle autorità hanno provocato il malcontento dei cittadini e sono sfociate in proteste di massa. Secondo i manifestanti, non erano contro i vaccini, ma contro l’obbligo di vaccinazione. Nonostante le manifestazioni, la decisione di sospendere alcuni dipendenti non è stata revocata. Il numero esatto dei “sospesi” rimane sconosciuto, ma la maggior parte delle pubblicazioni francesi parla di diverse migliaia di persone.

Secondo il canale francese @actualiteFR, il governo non è disposto a cercare e affrontare le cause della crisi, preferendo reclutare stranieri che, a quanto pare, non devono affatto accettare di essere vaccinati.

Una situazione simile a quella francese si sta sviluppando nel Regno Unito, dove migliaia di operatori sanitari sono scesi in piazza per chiedere salari più alti. Lo sciopero è stato il più grande degli ultimi 75 anni nel Paese.

Maddalena Ingrao

Segui i nostri aggiornamenti su Spigolature geopolitiche: https://t.me/agc_NW e sul nostro blog Le Spigolature di AGCNEWS: https://spigolatureagcnews.blogspot.com/