FILIPPINE. Duterte vuole essere pagato bene per far restare i soldati USA

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In cambio del Visiting Forces Agreement, Vfa, l’accordo che consente alle truppe Usa di stazionare nelle Filippine, Manila pretende di ricevere qualcosa come 16 miliardi di dollari la stessa cifra che il Pakistan ha ricevuto in assistenza antiterrorismo dagli Stati Uniti dal 2001 al 2017, ha detto Malacañang, la presidenza delle FIlippine. Il portavoce presidenziale Harry Roque ha detto che le Filippine hanno ricevuto solo 3,9 miliardi di dollari dagli Stati Uniti nello stesso periodo.

Come riporta il Philippine Daily Inquirer, Il presidente Rodrigo Duterte aveva detto in precedenza che il governo degli Stati Uniti deve pagare se vuole mantenere il Vfa, un accordo firmato nel 1998 che permette alle truppe americane di venire nelle Filippine per esercitazioni militari congiunte con le truppe filippine e missioni umanitarie oltre che stazionarvi. Duterte aveva ordinato l’abrogazione dell’accordo l’anno scorso, ma ha sospeso la mossa a causa della pandemia di coronavirus e delle «accresciute tensioni tra superpotenze».

Funzionari della difesa e degli affari esteri si sono espressi contro l’abrogazione dell’accordo, avvertendo che il paese potrebbe perdere miliardi di dollari di assistenza e che potrebbe minare gli accordi di difesa e sicurezza filippini; per chi lo vuole abolire invece il Vfa abdica alla sovranità filippina quando si processa il personale statunitense che commette crimini.

Roque non ha risposto direttamente a come l’amministrazione compenserebbe i benefici che le Filippine perderebbero se il VFA fosse terminato, perché Washington non vorrebbe pagare. La vicepresidente Leni Robredo ha detto che simili esternazioni potrebbero essere fraintese come estorsione: «È imbarazzante (…) È come un’estorsione. È come se fossimo dei truffatori: se vuoi questo, paga». L’ex segretario agli esteri Albert del Rosario , il 15 febbraio, ha definito la posizione del presidente “incomprensibile” e “infelice”.

Del Rosario ha detto che Duterte dovrebbe invece chiedere il pagamento di 230 miliardi di dollari di danni alla Cina per la sua massiccia distruzione marina nel Mar delle Filippine occidentali.

Del Rosario, va ricordato, guidò la delegazione filippina contro le pretese espansive della Cina su quasi tutto il Mar Cinese Meridionale alla Corte permanente di arbitrato, che decise di invalidare i cosiddetti diritti storici della Cina.

Graziella Giangiulio