
Di fronte allo spettro di una nuova ondata di carestia, Pyongyang lentamente potrebbe avviare un dialogo, per ora informale, con Mosca come intermediario, un intermediario che ha l’interesse a scongelare i rapporti con Washington.
La Russia ha organizzato una serie di incontri di alto livello con funzionari nordcoreani, ponendosi come intermediario nei negoziati con la Corea del Nord nel tentativo anche di migliorare le relazioni oggi tese di Mosca con gli Stati Uniti.
Valentina Matviyenko, riporta Nikkei, presidente della Camera alta della Russia, si è incontrata il 16 ottobre a margine di un incontro internazionale a San Pietroburgo con i rappresentanti della Corea del Nord e del Sud separatamente. Matviyenko aveva chiesto un dialogo diretto tra le due Coree, ma Pyongyang ha respinto l’idea in segno di protesta per le esercitazioni militari congiunte Stati Uniti-Corea del Sud. Si pensa che il vicepresidente dell’Assemblea suprema popolare della Corea del Nord abbia lasciato a Matviyenko una dichiarazione di Kim Jong Un, in cui si sostiene che le armi nucleari erano l’unico modo per difendersi. L’incontro di Matviyenko con il funzionario nordcoreano è durato circa un’ ora e mezza, rispetto ai circa 30 minuti dell’inviato sudcoreano.
La Russia ha successivamente chiesto la ripresa dei colloqui a sei sulla questione nordcoreana e ha sottolineato che Mosca continuerà a compiere ogni sforzo per promuovere il dialogo. La Russia sta anche ospitando una conferenza internazionale sulla non proliferazione nucleare che inizierà il 19 ottobre, alla quale parteciperanno Choe Son Hui, direttore degli affari nordamericani presso il Ministero degli esteri nordcoreano, e Wendy Sherman, ex sottosegretario di Stato americano per gli affari politici. Alcuni si aspettano che i due possano incontrarsi durante l’evento.
Intanto le minacce non sono finite: l’esercitazione congiunta Usa-Corea del Sud prosegue senza sosta e il ministro degli Esteri nordcoreano ha acceso nuovamente i riflettori sulla possibilità concreta ed imminente di un conflitto nucleare. La Repubblica popolare di Corea starebbe però per affrontare una nuova carestia, aggravata dalle severe sanzioni Onu e le minacce avrebbero anche il fine di alleviare lassa situazione in una successiva fase di dialogo.
La Corea del Nord ha sofferto nel 2017 per una siccità molto grave, che ha indubbiamente avuto un impatto notevole sulle colture alimentari e sulla capacità del governo di nutrire la popolazione, riporta 38 North.
Le condizioni meteorologiche e le precipitazioni piovose durante il mese di luglio mostrano poche indicazioni di sollievo per i produttori agricoli nordcoreani. Tutti i segnali suggeriscono che la siccità dell’inizio e della metà della stagione provocherà gravi danni alla produzione di colture alimentari.
A metà luglio, anche l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, Fao, aveva lanciato l’allarme pubblicando una relazione speciale in cui avvertiva dell’esistenza di un rischio estremo per la produzione alimentare 2017 a causa delle prolungate condizioni meteorologiche secche.
Antonio Albanese