I negoziatori di Afghanistan, di Cina, del Pakistan e degli Stati Uniti si sono incontrati in Oman il 16 ottobre per cercare di trovare un modo per rilanciare i colloqui di pace con i talebani afghani.
Non era chiaro se i talebani si fossero uniti ai colloqui, che finora non sono riusciti a riavviare un processo di pace crollato nel 2015, riporta Rferl.
I talebani hanno affermato in precedenza che non avrebbero preso parte alle discussioni a Muscat, mettendo in dubbio le prospettive di rilanciare i negoziati già avviati da tempo.
I funzionari pakistani hanno dichiarato che i colloqui sono ripresi su iniziativa del Pakistan. La squadra pakistana era guidata dal ministro degli Esteri Tehmina Janjua. Il team afghano, guidato dal vice ministro degli Esteri Hekmat Khalil Karzai, ha dichiarato che i colloqui si sarebbero concentrati sulle relazioni tra Pakistan e Afghanistan e sull’attuazione degli impegni del Pakistan per combattere il terrorismo.
A Washington, un funzionario del Dipartimento di Stato ha confermato che la riunione il 16 ottobre ha avuto luogo, ma ha rifiutato di fornire eventuali dettagli. La Cina non ha fatto alcuna osservazione. Il gruppo di coordinamento quadrilaterale, che si è riunito l’ultima volta ad Islamabad all’inizio del 2016, ha cercato con scarso successo di aprire un percorso per avviare colloqui diretti tra il governo afghano e i talebani.
Amin Waqad, un consigliere del presidente afghano Ashraf Ghani e un membro del Consiglio per la pace, avevano dichiarato la settimana scorsa che il loro paese avrebbe partecipato alla riunione di Muscat e che sarebbero stati presenti anche i rappresentanti talebani.
I talebani hanno però negato di aver ricevuto un invito. Il principale ostacolo ai negoziati è stato il rifiuto dei talebani di partecipare dopo che il loro ultimo leader, Mullah Akhtar Mansur, è stato ucciso in un attacco effettuato da un drone statunitense in Pakistan lo scorso anno.
Gli Stati Uniti vogliono che il Pakistan, accusato di ospitare i comandanti talebani afghani, eserciti maggiore influenza sui militanti per portarli al tavolo dei negoziati. I funzionari pakistani negano di ospitare i talebani e dicono che la loro influenza sul gruppo è diminuita.
Anna Lotti