COREA DEL NORD. Kim purga la Sicurezza dello Stato 

696

La Corea del Nord ha nominato un alto funzionario del partito comunista come nuovo capo della Sicurezza dello Stato, struttura nordcoreana tesa a prevenire potenziali sfide al potere di Kim Jong Un.

Kim ha scelto Jong Kyong-thaek, membro del Comitato Militare Centrale del Partito dei Lavoratori della Corea, come ministro della Sicurezza dello Stato, secondo il quotidiano nipponico Asahi Shimbun. Il suo predecessore Kim Won-hong, alto ufficiale dell’esercito nordcoreano, sarebbe stato rimosso dall’incarico all’inizio di quest’anno.

La sostituzione è in linea con la prassi di Kim Jong un di impedire a determinate figure o organizzazioni di avere troppa autorità. Nel mese di ottobre, l’Istituto per la strategia di sicurezza nazionale, affiliato al National Intelligence Service della Corea del Sud, aveva affermato la possibilità che Jong Kyong-thaek potesse aver sostituito Kim Won-hong.

Un altro giornale giapponese, il Tokyo Shimbun, riporta la notizia secondo la quale Kim Won-hong è stato inviato in una fattoria collettiva a Pyongyang come semplice operaio. Il Nis aveva detto al parlamento di Seul all’inizio della scorsa settimana che il regime del Nord stai effettuando un’ispezione nell’Ufficio politico generale dell’Esercito popolare coreano.

Si aveva avuto notizia che Hwang Pyong-so, capo dell’ufficio di Presidenza, e Kim Won-hong, che ne era anche il vice, sono stati puniti per una serie di «atti impuri». Ad effettuare l’epurazione sarebbe stato Choe Ryong-hae, vice presidente del Comitato Centrale del Partito.

L’epurazione ai vertici avviene dopo che un soldato nordcoreano ha disertato e seppur ferito gravemente è entrato in Corea del Sud la settimana scorsa. A Panmunjon, la Corea del Nord ha intensificato le sue misure di sicurezza alla Dmz e stando a quanto riferito dal comitato per la Difesa dell’Assemblea Nazionale sudocoreana, la Corea del Nord ha sostituito quasi tutti i suoi soldati lungo il confine, per motivi di sicurezza allo scopo di evitare altre drammatiche fughe.

Antonio Albanese