COSTA D’AVORIO. Intervenga la CPI contro i trafficanti libici di schiavi

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Il 25 novembre il presidente della Costa d’Avorio Alassane Ouattara ha chiesto alla Corte penale internazionale di mettere sotto inchiesta i criminali che vendono migranti africani neri nei mercati libici degli schiavi. Le parole di Ouattara rientrano nella serie di proteste da tutto il mondo per i filmati trasmessi dalla Cnn in cui vengono mostrati  uomini messi all’asta come contadini in Libia, dopo essere stati “contrabbandati” attraverso il Sahara.

La notizia si è rivelata grande fonte di imbarazzo per la Libia, ma anche per l’Europa, che ha sempre più spesso fatto affidamento sulle forze di sicurezza libiche e sulle milizie alleate per impedire ai migranti di attraversare il Mediterraneo e di dirigersi verso l’Europa.

«Sono scioccato. È inaccettabile, disgustoso», ha detto Ouattara in un’ intervista a France 24. «Coloro che commettono simili crimini a mio avviso dovrebbero (…) essere perseguiti dalla Cpi (…) La semplice condanna politica non è sufficiente». Alcuni paesi dell’Africa occidentale hanno richiamato i loro ambasciatori in Libia in merito alle notizie sul mercato degli schiavi. Il governo della Libia appoggiato dalle Nazioni Unite ha detto che stava svolgendo una serie di indagini sui fatti contestati.

La Francia la scorsa settimana ha chiesto una sessione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla tratta di esseri umani in Libia e ha sollevato la possibilità di sanzioni. Tuttavia, molti paesi africani occidentali e persino l’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani accusano l’Europa di aver agevolato gli abusi cooptando la Libia per cercare di ridurre il flusso migratorio, senza interessarsi molto di come raggiungere questo obiettivo.

Ouattara si è rifiutato di seguire questa linea, dicendo che i paesi africani avevano il proprio lavoro da fare per garantire che le economie fossero abbastanza prospere, così i giovani non si sentissero obbligati a partire, e che non bastava semplicemente «accusare gli altri (…) La nostra economia è cresciuta in media del 9% all’anno negli ultimi sei anni e creerà posti di lavoro, e gli ivoriani rimarranno in Costa d’ Avorio», ha dichiarato.

Ma ha chiesto comunque all’Europa di essere più “aperta” ai migranti, sottolineando che la Costa d’Avorio ospitava 6 milioni di migranti economici dai suoi vicini, un quarto della sua popolazione: «La migrazione legale (…) dovrebbe essere incoraggiata (…) Andrò oltre dicendo all’Europa e agli europei di non aver paura, perché i giovani africani possono portare molto agli europei. Questo lo si vede nella  (…) musica, nel calcio, nelle attività artistiche».

Luigi Medici