VENEZUELA. PDVSA inizia a pagare i debiti

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La Pdvsa ha annunciato di aver iniziato a rimborsare 233 milioni di dollari di interessi su due obbligazioni vicine alla scadenza, giorni prima della fine del periodo di 30 giorni di grazia.

In un post su Twitter, la società ha annunciato che «è stato avviato il processo di trasferimento per pagare gli interessi sulle Obbligazioni PDVSA 8,5% 2020 e le Obbligazioni PDVSA 6% 2022».

L’azienda ha anche invitato i creditori a “fidarsi” della sua «capacità logistica, produttiva e finanziaria», aggiungendo che aveva «adempiuto a tutti i suoi impegni, anche con il sabotaggio offensivo dell’imperialismo e le sue lacchè nazionali», facendo riferimento alle nuove sanzioni americane. «Confermiamo la solvibilità e la solidità della nostra industria petrolifera, in una lotta contro le sanzioni illegali», prosegue il Tweet di Pdvsa, ripreso da Afp.

Le obbligazioni di Pvdsa rappresentano il 30% del debito estero del Venezuela, stimato intorno ai 150 miliardi di dollari. La società ha subito un pesante colpo il 16 novembre quando il comitato dell’International Swaps and Derivatives Association di New York l’ha dichiarata inadempiente a seguito di tre mancati pagamenti – una decisione che potrebbe peggiorare la situazione di Caracas, nonostante un accordo di ristrutturazione del debito con la Russia.

La ”botta” Isda è giunta dopo che S&P Global Ratings e Fitch avevano dichiarato il parziale default sia del Venezuela che di Pdvsa. Nel frattempo, il governo venezuelano non ha ancora affrontato il problema del mancato pagamento degli interessi per 237 milioni di dollari sulle obbligazioni in scadenza nel 2025 e 2026, che avrebbero dovuto essere effettuati il martedì della scorsa settimana.

Inoltre, la venezuelana Petromonagas che produce 150.000 bpd, una joint venture tra la compagnia petrolifera statale Petroleos de Venezuela SA e la russa Rosneft, sarà sottoposto a manutenzione preventiva fino almeno la seconda settimana di dicembre, rende noto un comunicato di Pdvsa.

Quattro strutture di potenziamento con una capacità combinata di 650.000 barili al giorno (bpd) operano nel corso dell’Orinoco per convertire il greggio extra pesante in petrolio più leggero che può essere lavorato poi dalle raffinerie.

«Come parte delle azioni di manutenzione preventiva e correttiva (…) il lavoro sarà fatto per ottimizzare le operazioni», si legge nel comunicato Pdvsa ripreso da Reuters. L’upgrader tratterà 80.000 bpd di greggio durante la manutenzione, che comprenderà i lavori sugli impianti di “coking” ritardato e di idrotrattamento della nafta. Rosneft ha una partecipazione del 40% nel progetto Petromonagas ed è partner dei progetti Petrovictoria e Petromiranda e di altre due joint venture in settori di espansione.

Graziella Giangiulio