La Corea del Nord ha annunciato il 19 marzo che ha intensificato le misure per arginare la diffusione del coronavirus che crea il covid19. Pyongyang ha finora sostenuto che il virus, dichiarato come pandemia globale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, non ha colpito il paese, riporta Anadolu.
Il Rodong Sinmun riporta che le fabbriche e i luoghi di lavoro in tutto il Paese sono stati «più zelanti e pratici nel loro lavoro igienico e antiepidemico per prevenire accuratamente il covid19 mentre conducevano le attività produttive ed economiche». Tuttavia, centinaia di persone sono state messe in quarantena per prevenire la diffusione dell’infezione nel paese che condivide la maggior parte del confine settentrionale con la Cina, dove covid19 si è diffuso per primo. Non si escludono dei decessi dovuti al coronavirus nell’esercito nordcoreano.
La Kcna riporta che gli uffici “antiepidemici d’emergenza” nelle zone costiere stavano “rafforzando ulteriormente” le misure sull’ingresso marittimo nel Paese per «impedire la diffusione del covid19. A questo proposito, sono state impartite ai cittadini una serie di misure sanitarie in modo che non possano raccogliere o toccare le cose galleggianti in mare, mentre è stata presa una forte misura per distruggere tali cose con il fuoco, secondo le norme igieniche e anti-epidemiche».
La sudcoreana Yonhap ha detto che le autorità di Pyongyang hanno vietato alle persone di usare i mezzi pubblici senza indossare maschere e chiudendo completamente il confine con la Corea del Sud, il paese ha anche limitato i movimenti transfrontalieri con la Cina.
I nordcoreani che usano i trasporti pubblici sono obbligati a indossare maschere e a disinfettarsi le mani prima di salire su treni, metropolitane, autobus e taxi; il regime ha anche ordinato di far controllare la temperatura prima di utilizzare i mezzi pubblici per i viaggi a lunga distanza, e «se si mostrano sintomi sospetti, i passeggeri dovrebbero essere esclusi dall’imbarco», prosegue Yonhap.
Antonio Albanese