CIPRO. I greci denunciano il tentativo turco di riaprire l’area turistica di Varosha

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I piani turco-ciprioti di aprire una parte di Varosha, città fantasma di Cipro sono stati definiti “illegali e inaccettabili”. Varosha, un’area recintata e abbandonata sotto il controllo turco, è stata lasciata deserta dall’invasione del 1974 che ha diviso Cipro.

Il leader turco-cipriota Ersin Tatar, riporta Euronews, aveva annunciato il 20 luglio che una sezione di 3,5 chilometri quadrati di Varosha sarebbe passata dal controllo militare a quello civile, in modo che i greco-ciprioti fuggiti potessero provare a reclamare le loro proprietà attraverso la Commissione per la proprietà immobiliare, un organo legale che è autorizzato a giudicare tali casi. L’annuncio è arrivato mentre Recep Tayyip Erdoğan era in visita sull’isola per celebrare il 47° anniversario dell’invasione di Cipro da parte della Turchia. Alcuni greco-ciprioti temono che un cambiamento dello status dell’area mostri un chiaro intento della Turchia di appropriarsene.

Il capo degli affari esteri dell’Ue, Josep Borrell, ha espresso la sua “profonda preoccupazione” per la mossa, dicendo che minaccia i colloqui di pace. Si tratta, ha aggiunto, di «una decisione unilaterale inaccettabile per cambiare lo status di Varosha».

Nonostante una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, che ha concesso ai residenti il diritto di tornare a Varosha, Ankara ha tenuto l’area come leva nella disputa con Nicosia.

Varosha è un sobborgo di Famagosta, città che era il centro turistico di Cipro prima del 1974, grazie alle sue spiagge incontaminate e ai suoi hotel moderni. Dopo che i 15.000 residenti greco-ciprioti di Varosha fuggirono di fronte all’avanzata delle truppe turche, l’area fu recintata per impedire qualsiasi accesso fino all’anno scorso, quando le autorità turche e turco-cipriote annunciarono la sua “riapertura”.

Gli ex residenti di Varosha hanno denunciato la mossa come un tentativo di approfittare della crisi e di fare pressione psicologica per vendere le loro proprietà. Molti turco-ciprioti hanno anche condannato la mossa come un tentativo di minare gli attuali sforzi di riconciliazione tra le due comunità.

Il sindaco di Famagosta Simos Ioannou, riporta l’Associated Press, che l’annuncio mirava a mettere alla prova la determinazione dei greco-ciprioti nel mantenere le loro proprietà. Il fatto che solo una piccola sezione e non l’intera Varosha sia stata riaperta intende smussare la reazione internazionale alla mossa, ha detto Ioannou.

Il conflitto di Cipro è noto come il “cimitero dei diplomatici”. Numerose tornate di colloqui mediati dall’Onu sono finite in un fallimento dopo l’invasione della Turchia, che ha seguito un colpo di stato volto a unire l’isola con la Grecia. Uno “stato” separatista turco-cipriota dichiarato nel nord è riconosciuto solo dalla Turchia, mentre la Repubblica di Cipro ha un governo internazionalmente riconosciuto guidato da greco-ciprioti. Cipro è anche membro dell’Ue dal 2004.

Lucia Giannini