CINA. Pechino abbassa i dazi sull’export di acciaio

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La Cina intende eliminare i dazi all’esportazione su alcuni prodotti in acciaio nel 2018. Doha ha annunciato il ministero delle Finanze di Pechino, ripreso da Scmp. Si tratta di una decisione che potrebbe aggravare le controversie commerciali con gli Stati Uniti e l’Unione europea. Sia Usa che Ue hanno accusato la Cina di fare dumping dei prodotti siderurgici in eccesso.

Le riduzioni dei dazi all’esportazione di acciaio rientrano negli adeguamenti fiscali del ministero delle Finanze per il 2018, che ha, inoltre, abolito le tasse all’esportazione su alcuni fertilizzanti e i dazi all’importazione sulle scorie di acciaio. Alla fine di novembre, Pechino ha annunciato un nuovo ciclo di tagli tariffari sulle importazioni di 187 prodotti per spingere la spesa dei consumatori.

In occasione della riunione ministeriale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, gli Stati Uniti, l’Unione europea e il Giappone hanno firmato una dichiarazione congiunta per fare pressioni sulla Cina affinché affronti il problema della sovraccapacità e del trasferimento forzato di tecnologia. Secondo la World Steel Association, la Cina è il più grande produttore di acciaio al mondo, avendo prodotto 808,4 milioni di tonnellate nel 2016, seguita poi dal Giappone con 104,8 milioni di tonnellate.

La Cina impone tasse all’esportazione su alcuni prodotti siderurgici, che vanno generalmente dal 5 al 10 per cento; Pechino in questo modo sostiene che non sta agevolando l’esportazione siderurgica. Negli ultimi 11 mesi, le esportazioni nette della Cina di prodotti siderurgici sono diminuite del 35 per cento all’anno, arrivando a 57,7 milioni di tonnellate, secondo i dati ufficiali dell’Amministrazione generale delle dogane della Cina; a inizio 2017, la China Iron and Steel Association aveva chiesto al governo di regolare i dazi all’esportazione su alcuni prodotti, avvertendo che le importazioni stavano danneggiando i produttori nazionali.

Nel solo 2016, la Cina è stata oggetto di 119 inchieste intese a risolvere scambi commerciali riguardanti presunti casi di dumping; la metà dei casi riguardava 27 paesi e regioni, e interessava le esportazioni di acciaio per un valore totale di 7,9 miliardi di dollari, secondo il ministero delle Finanze di Pechino. A livello politico, nel suo intervento a Davos, Xi Jinping aveva messo in guardia dal protezionismo e si era impegnato a favore del libero scambio globale.

Maddalena Ingroia