CINA. L’esercito rinnovato nella riforma di Xi Jinping

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La RAND Corporation, nel suo studio Rivisitare il conflitto con la Cina: opportunità, conseguenze e strategie di contenimento, ha osservato che la Cina sta sfidando la superiorità militare americana nel suo ambiente immediato, rendendo gradualmente più difficile per Washington difendere direttamente i suoi alleati.

Va notato che con l’avvio delle riforme militari nel 2016, le debolezze operative militari della Cina, rappresentate dalla scarsa dottrina unificata e dalla scarsa pianificazione, comando e controllo, sembrerebbero un ricordo.

Attraverso queste riforme, l’Esercito popolare di liberazione ha rafforzato i livelli di comando e controllo, stabilendo teatri di comando per tutti gli scenari di conflitto regionali, assumendo funzioni di pianificazione, logistica, mobilitazione e intelligence per supportare le operazioni congiunte nei teatri assegnati. Di conseguenza, il PLA si è trasformato da una forza prevalentemente di terra a una con capacità navali e aeree.

Secondo RAND, la riunificazione con Taiwan ha avuto un effetto di maggiore controllo sulle dimensioni e sul potenziale dello sviluppo della potenza cinese, poiché gli attacchi contro l’isola utilizzando missili balistici e da crociera sono diventati oggi il ​​pilastro delle capacità cinesi, ma la capacità di lanciare un grande sbarco starebbe diminuendo con il coinvolgimento degli Stati Uniti.

Avendo cambiato la sua valutazione della minaccia e la sua posizione nel mondo, la strategia militare cinese si è evoluta per includere due concetti principali: difesa attiva e guerre locali nell’ambiente dell’informazione, secondo un altro studio della Rand Corporation intitolato “La ristrutturazione della Cina e l’Esercito popolare di liberazione”.

La difesa attiva si riferisce alla posizione operativa difensiva della Cina in cui non colpisce per prima, ma il concetto è viziato da ambiguità a livello operativo e tattico. Secondo gli strateghi cinesi, una politica di sicurezza difensiva non esclude necessariamente un’azione militare offensiva per prendere l’iniziativa quando le autorità cinesi ritengono che i loro interessi siano minacciati.

Per quanto riguarda la guerra negli ambienti informativi, si tratta di un concetto cinese basato sull’integrazione di grandi capacità militari con sistemi informativi integrati in rete. Pertanto, Pechino ha sviluppato pratiche militari e piattaforme di addestramento progettate per aumentare il livello di conoscenza tecnica tra le sue forze poiché i suoi leader vedono un ambiente strategico in cui la competizione militare è diventata sempre più dipendente dalla tecnologia dell’informazione, aumentandone l’importanza. nello sviluppo militare, con un’enfasi sul desiderio di dominare il campo dell’informazione in qualsiasi conflitto futuro, soprattutto se il nemico è tecnologicamente avanzato.

Maddalena Ingroia

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