USA. Quello di Assange è un caso di lesa immagine della CIA

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Quando la fantapolitica supera la realtà, È il caso del piano per rapire, o assassinare, Julian Assange. ordito dalla CIA di Mike Pompeo.

La notizia è arrivata da Yahoo! News, che ha pubblicato una lunga inchiesta sostenendo che durante l’amministrazione Trump erano stati chiesti all’agenzia dei piani per rendere inoffensivo il fondatore di Wikileaks.

Il caso di Assange ricorda molto da vicino quello di Snowden, colui che ha svelato al mondo le operazioni dell’Nsa e oggi esiliato politico in Russia.

Ripercorriamo a “bocce ferme” quanto esploso pochi giorni fa.

Secondo le fonti interpellate da Yahoo/ News, le discussioni sul rapimento o sull’uccisione di Assange si sono verificate «ai più alti livelli dell’amministrazione Trump» nel 2017, mentre lo stesso Assange si trovava rinchiuso nell’ambasciata ecuadoriana a Londra, in cui si era rifugiato cinque anni prima per sfuggire al mandato di cattura svedese per un’accusa di stupro nei suoi confronti.

I piani dell’agenzia includevano anche lo spionaggio dei soci di WikiLeaks, seminare zizzania tra i membri del gruppo e il furto dei loro dispositivi elettronici. A preoccupare l’intelligence Usa, informazioni riguardo alla possibilità che Assange potesse fuggire in Russia per ottenere asilo, come in precedenza aveva fatto Edward Snowden, dopo essere rimasto bloccato a Mosca. E che persino agenti russi fossero impegnati a facilitare la sua fuga, come avevano aiutato Edward Snowden a fuggire da Hong Kong. Nei piani presi in considerazione, agenti dell’intelligence americana sarebbero stati pronti, in caso di fuga di Assange, a bloccare a tutti i costi l’auto o addirittura l’aereo in cui i russi avrebbero caricato il fondatore di Wikileaks.

Benché Assange fosse già nel mirino dei servizi statunitensi dopo la pubblicazione dei leaks passati dall’allora soldato e analista dell’esercito Bradley Manning (oggi Chelsea Manning), l’ostilità della CIA e del suo capo di allora, Mike Pompeo, era dovuta al furto di dati subito dall’agenzia e noto come Vault7, il quale ha rivelato al mondo gli strumenti usati dalla Cia per le sue operazioni di hackeraggio e monitoraggio, rendendo vulnerabile Washington sul fronte della cyberwar con Mosca.

Venute alla luce tali rivelazioni, sia la CIA che l’ex Segretario di Stato Pompeo hanno preferito non rilasciare alcun commento sulla questione, al contrario l’ex Presidente Donald Trump ha a negato di aver mai ordinato piani simili. «È totalmente falso, in effetti credo che Assange sia stato trattato molto male», ha detto.

Assange si trova attualmente rinchiuso in una prigione di Londra in attesa che il Tribunale si pronunci sulla richiesta di estradizione proveniente proprio dagli Usa con l’accusa di aver collaborato l’ex analista dell’esercito americano Chelsea Manning nel furto di informazioni classificate.

Il nodo centrale di tutta questa vicenda è e resta solo uno: Assange ha rivelato al mondo le attività di un servizio segreto che poteva spiare e controllare qualunque cittadino, Usa o meno non importa, esattamente come altri servizi segreti di altre nazioni non democratiche. Un grande e immenso danno d’immagine, insomma.

Salvatore Nicoletta