BITCOIN. Anche se il mercato sta cambiando, i grandi investitori sono lontani dalle crypto

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Il valore del Bitcoin è sceso di tre quarti quest’anno, riportando la più grande e originale moneta criptata a livelli mai visti prima della sua bolla speculativa. E il prezzo non è l’unico aspetto del trading che è cambiato. Gli investitori minori che erano dietro la vertiginosa ascesa del bitcoin che lo portarono ad un record di quasi 20.000 dollari a dicembre 2017 sono oramai fuggiti dal mercato, lasciando principalmente le aziende delle cripto a creare i volumi di scambio.

E mentre gli investitori più grandi, dai trader proprietari agli hedge fund, sono sempre più attivi, le principali società finanziarie sono rimaste lontane dalle valute criptate, anche se l’infrastruttura di mercato, vista come chiave per il loro ingresso, comincia ad avere oggi una forma, riporta Reuters.

La forma mutevole del commercio di monete digitali suggerisce che il bitcoin stia lottando per passare da un’attività speculativa favorita da investitori relativamente di nicchia a una scelta di investimento dello stesso tipo delle azioni o obbligazioni, riporta Reuters.

Una tale svolta istituzionale è vista come la chiave per il futuro del settore, promettendo di contribuire a finanziare lo sviluppo delle valute crittografiche e di diffonderne l’utilizzo nel mondo reale per scopi quali pagamenti e trasferimenti di denaro. I volumi mensili del criptocurrency trading sulle principali borse hanno raggiunto 235,8 miliardi di dollari a novembre, un aumento triplicato rispetto alle prime fasi della bolla dei bitcoin nel settembre 2017, ma in calo di quasi la metà rispetto al picco di un anno fa, come mostrano i dati del sito web del settore CryptoCompare.

Nello stesso periodo, i volumi delle principali borse al dettaglio come Coinbase e Poloniex sono diminuiti rispettivamente del 22% e del 74%. Anche il bitFlyer giapponese ha sofferto, con volumi in calo del 47% il mese scorso. Mentre i retail svaniscono, i volumi sono saliti nelle borse, come Bitfinex, che sono favorite dai grandi investitori. Ciò è dovuto alla crescita dell’attività di un mix di minatori di criptovalute e startup con grandi holding, più  altri attori come prop traders, hedge fund e individui e famiglie facoltose.

Ma gli investitori istituzionali come i gestori patrimoniali, i fondi pensione e le banche d’investimento rimangono in gran parte assenti dal commercio di bitcoin, anche se cambia la forma del mercato, preoccupati per la mancanza di chiarezza sulla regolamentazione, così come per le frequenti violazioni della sicurezza nelle borse e l’assenza percepita di valore fondamentale delle attività.

Luigi Medici