AFGHANISTAN. I musulmani europei pregano per il dritto all’istruzione delle ragazze

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I nuovi talebani sembrano sempre più uguali a se stessi, ai vecchi talebani che segregavano le donne e violavano i diritti umani.

I musulmani europei pregano venerdì 30 dicembre per il diritto all’istruzione delle ragazze e alla conoscenza in Afghanistan e in ogni regione del mondo.

Da marzo, il primo giorno di scuola, le guardie armate talebane impediscono alle ragazze il diritto di entrare in classe e di seguire la loro istruzione.

La scorsa settimana i Talebani hanno annunciato che vieteranno alle donne di frequentare l’università e di insegnare in Afghanistan.

Nida Nadim, ministro dell’Istruzione superiore, si oppone all’istruzione femminile, affermando che è contraria ai valori islamici e afghani.

Mercoledì scorso, l’Organizzazione per la Cooperazione Islamica ha dichiarato: «L’OIC non può che denunciare la decisione, chiedendo alle autorità di Kabul di annullarla per mantenere la coerenza tra le loro promesse e le decisioni effettive». Nessun Paese o organizzazione islamica ha appoggiato la politica dei Talebani in materia di istruzione e lavoro femminile.

Eulema, il Consiglio degli Studiosi Islamici Europei, che si concentra sulle politiche europee in materia di Islam e per le comunità musulmane in Europa, ribadisce che: «Vogliamo esprimere la nostra solidarietà per l’istruzione, i diritti umani e la libertà e dignità religiosa a tutti i credenti e i cittadini, comprese le nostre sorelle e le loro famiglie in Afghanistan.

Siamo d’accordo con la dichiarazione del Grande Imam di Al-Azhar e Presidente del Consiglio Musulmano degli Anziani, il Dott. Ahmed Al-Tayeb, secondo il quale la decisione dei Talebani “contraddice la Shari’ah islamica ed è in conflitto con il suo esplicito invito a non discriminare tra uomini e donne” con il suo esplicito invito agli uomini e alle donne a perseguire la conoscenza dalla culla alla tomba».

«Questo invito alla conoscenza ha prodotto menti potenti tra le donne nel corso della storia scientifica e politica dell’Islam (…) Rifiuto esplicitamente questa decisione perché non rappresenta la Shari’ah dell’Islam. Piuttosto, essa contraddice radicalmente il richiamo del Nobile Corano, il libro in cui le parole conoscenza e ragione, con tutti i loro derivati, ricorrono più di cento volte», ha detto Al-Tayeb.

Il Consiglio degli studiosi musulmani europei, Eulema, insieme a leader di alto livello come Mustafa Ceric dalla Bosnia e lo shaykh Muhammad Ismail dal Regno Unito, è molto attento a collegare, senza confusione, la lettura e l’interpretazione autentica della dottrina religiosa con la dimensione universale dei diritti umani, compresa l’istruzione per tutti.

«Non ci dovrebbe essere alcun abuso artificiale della Shari’ah in conflitto con i diritti fondamentali», afferma Eulema.

Come si legge nella dichiarazione del Segretario Generale della Lega Musulmana Mondiale Al-Issa: «L’educazione è incoraggiata nella legge islamica e questo include tutti, uomini e donne, e nessuna parte ha il diritto, con qualsiasi pretesto, di escludere le donne dal perseguire la loro istruzione, o di limitare la loro istruzione solo a certi livelli».

Nel 2023, Eulema proporrà l’istituzione di alcuni gruppi di lavoro sull’Educazione religiosa e sulla Teologia comparata come controcanto alle interpretazioni errate radicali e ideologiche in Europa. Incluso un focus sui diritti umani e sulla prevenzione della discriminazione o dell’odio contro i musulmani.

Antonio Albanese

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