Catalogna al voto?

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SPAGNA – Barcellona 07/11/2014. La maggior parte dei residenti della Catalogna desidera partecipare ai sondaggi sull’indipendenza, ma le autorità spagnole stanno facendo tutto il possibile per evitare che ciò accada.

Lo denuncia Elena Jimenez, membro di Omnium Cultural, una delle associazioni più importanti che sostengono l’indipendenza catalana, il 7 novembre
«Secondo alcuni sondaggi, fino all’80 per cento dei residenti catalani e il 90 per cento dei comuni desiderano votare al referendum per la piena indipendenza. Gli abusi del governo spagnolo, il divieto di chiedere alla gente l’opinione in proposito, anche per un sondaggio e quindi non un referendum ma un “processo di partecipazione civica” sono palesi. Il problema non è la legge, ma la mancanza di volontà politica», ha detto Jimenez.
La maggior parte dei catalani sono uniti nel loro desiderio di «determinare democraticamente il loro futuro», indipendentemente dalla loro idea sull’indipendenza catalana, ha poi aggiunto.
La situazione in Catalogna è diversa da quella in Scozia e in Quebec vista la «posizione anti-democratica» delle autorità centrali di Madrid, ha detto l’attivista catalana. Secondo Jimenez, uno dei principali fattori alla base del movimento per l’indipendenza catalana è la travagliata economia della Spagna.
«Continuare ad essere una parte della Spagna nella situazione attuale è la cosa peggiore per la Catalogna, anche dal punto di vista economico. Il deficit di bilancio, la mancanza di investimenti pubblici o l’incapacità di attuare politiche economiche che soddisfano le esigenze della Catalogna sono motivi sufficienti la secessione dalla Spagna» ha detto l’attivista.
Una Catalogna indipendente sarà in grado di mantenere il suo posto nell’Unione europea in quanto «conforme a tutti i requisiti per essere un membro dell’Unione Europea» ha dichiarato Jimenez. «Inoltre, sarà un donatore, e non un destinatario di aiuto. Credo che gli altri paesi dell’Unione europea ne trarranno beneficio se entriamo nell’Unione», ha poi detto.
Jimenez ha sottolineato, tuttavia, che c’è «vita al di fuori dell’Ue» e che la questione se una potenzialmente indipendente Catalogna debba rimanere nell’Ue spetta «al popolo della Catalogna deciderlo».
Il 27 settembre, il presidente catalano Artur Mas ha firmato un decreto per un referendum sull’indipendenza per il 9 novembre. Il governo spagnolo ha annunciato che avrebbe bloccato la decisione facendo appello alla Corte Costituzionale che il 29 settembre lo ha sospeso, dichiarandolo illegale.
Mas ha poi precisato che il voto nel mese di novembre sarà fatto come un referendum non ufficiale, una domanda per scoprire il pensiero dell’opinione pubblica. Manche questa decisione è stata bloccata dal tribunale. La Calalogna ha però detto che avrebbe comunque tenuto il referendum consultivo nonostante le proteste del governo centrale.