LIBANO. Nuovo scandalo per SONATRACH

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Un nuovo scandalo sta nuovamente travolgendo la Sonatrach, il cui rappresentante in Libano, Tarek Faoual, è oggetto di un mandato di arresto.

Faoual è coinvolto nel caso del combustibile difettoso consegnato da Sonatrach alla società per l’elettricità del Libano e che sta causando vivaci polemiche. Ma il rappresentante algerino non è il solo a essere preso di mira dal procuratore generale libanese, Nicolas Mansour, riporta Sahel Intelligence.

La controllata londinese Sonatrach Pétrolier Corporation è coinvolta in una vicenda venuta alla luce lo scorso aprile, quando lo stabilimento pubblico di elettricità in Libano ha denunciato alla magistratura che la società algerina gli aveva consegnato combustibile difettoso un mese prima e dopo la scoperta di una seconda spedizione di combustibile. La magistratura ha emesso mandati di arresto anche per diversi dipendenti della società di ispezione libanese Pst e ad altri per corruzione, pagamento di tangenti, frode e violazione della fiducia pubblica, riporta Le 360.

Il procuratore generale della Corte d’appello del Monte Libano, Ghada Aoun, ha avviato l’11 maggio un’indagine su una nave cisterna che sarebbe stata caricata con carburante non conforme, destinato ad essere consegnato alle centrali libanesi. Il carburante è risultato difettoso dopo i test condotti dai laboratori libanesi, riporta Lbci.

Questo scandalo non è stato il primo del suo genere a travolgere la Sonatrach che rappresenta il 95% dei guadagni in valuta estera dell’Algeria.

Nell’ultimo decennio sono stati condotti numerosi processi contro leader e dirigenti della Sonatrach, perfino in Italia. Molti di loro sono stati condannati per corruzione, approvvigionamento illegale, sovraccarico, sperpero di fondi pubblici.

L’attuale Ceo, Toufik Hakkar, che ha assunto l’incarico di Sonatrach lo scorso febbraio, è il dodicesimo dirigente responsabile dell’azienda in 20 anni, un esempio dell’instabilità che sta minando l’impresa pubblica algerina. Prima di lui, Kamel-Eddine Chikhi è stato licenziato dopo meno di tre mesi, essendo stato il terzo Ceo in meno di un anno a gestire la società.

Luigi Medici