L’Azerbaijan è la nuova Tigre del Caucaso?

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Negli anni Novanta le economie dell’Estremo Oriente, Corea del Sud, Singapore, Taiwan e Hong Kong furono definite  le “Tigri Asiatiche” per l’incredibile crescita del loro Pil e per la loro potenza economica.

Oggi il termine “tigre” è ancora usato per indicare un Paese il cui sviluppo economico, tecnologico così come quello industriale e di mercato registrino ritmi impressionanti.Lontano dall’Asia pacifica ma vicino all’Europa, una nuova “tigre” sta ruggendo: L’Azerbaijan, piccolo Stato nel Caucaso. A dispetto di meno dei suoi 90mila km2 e con una popolazione di circa 9,5 milioni di abitanti, questo piccolo Paese è oggi una delle poche economie del Vecchio Continente in rapida crescita.

Il Caucaso è una regione montagnosa divisa tra molti Stati, come Turchia, Armenia, Georgia, russia, Azerbaijan e Iran. La storia del Caucaso è antichissima, e ancora oggi si crede che nel vicino monta Ararat si sia bloccata l’Arca di Noè alla fine del Diluvio Universale. Situata strategicamente all’incrocio tra Europa ed Asia, la regione caucasica è stata divisa tra molti Stati e dopo il collasso dell’Urss nel 1991. Nella regione vennero fuori dalle macerie dell’Urss: Armenia, Georgia e Azerbaijan, tutti e tre profondamente diversi in cultura, tradizioni, linguaggio e addirittura nell’alfabeto.

La storia dell’Azerbaijan moderno è iniziata nel 1918, ma dopo so Leggi tutto lo due anni dalla sua nascita la prima repubblica indipendente (Repubblica democratica dell’Azerbaijan) fu conquistata dall’Armato Rossa. L’Azerbaijan autonomo divene la repubblica socialista sovietica d’Azerbaijan, uno Stato “fantoccio” governato direttamente da Mosca.

La fine dell’Urss aprì la porta alla fase moderna della storia azera.L’indipendenza fu proclamata nel 1991 e dopo la guerra per il Nagorno -Karabah la nuova repubblica era pronta per affrontare la sfida della transizione da un’economia sovietica a una capitalista.

Fin da subito i settori agricoli e industriale rinacquero, allineandosi al libero mercato e ponendosi alla guida dell’impressionante crescita del Paese. Il Pil azero ha toccato livelli di crescita dello 9,3% e del 5% nel 2009 e nel 2010, e dello 0,2% nel 2011 (fonte Cia World Factbook).

Oggi l’Azerbaijan è uno dei Paesi più sviluppati Paesi della regione, la sua posizione geografica e la sua stabilità internafanno di questa nazione un attore importante in molti settori.

A parte ciò, l’Azerbaijan possiede grandi quantità di petrolio e gas, la sua industria è la vera spina dorsale dell’economia statale, arrivando fino al 90% del suo export complessivo. Primo partner commerciale è l’Italia, seguita da Usa, Germania e Francia. L’economia nazionale poggia sugli idrocarburi, mai l Governo sta cercando di rinforzare anche i settori non collegati all’energia, utilizzando le entrate provenienti dalle vendite di gas e petrolio per diversificare l’economia.

Il settore Real estate e quello delle costruzioni sta assumendo un ruolo importante nell’economia azera. Baku, la capitale, ha più di due milioni di abitanti, un quarto di tutta la popolazione dello Stato. Il centro città è n mix unico di monumenti antichi, come la Maiden Tower, costruzioni sovietiche e grattacieli. I sobborghi della capitale stanno subendo un vasto processo di ristrutturazione: si stanno sviluppando velocemente i progetti per nuove costruzioni, residenziali e infrastrutturali grazie ai proventi del mercato degli idrocarburi. Sorgono nuove zone dall’aspetto “occidentale” lì dove c’erano strutture sovietiche, con cantieri aperti giorno e notte.

I palazzi del governo brillano nella notte di Baku, dopo essere stati puliti, restaurasti e risistemati, mentre le vie centrali sono sempre più affollate.

La vita notturna azera è la migliore metafora del cambiamento del Paese, nonostante la caduta del Pil, l’Azerbaijan è ancora un Paese ricco di risorse e può offrire agli investitori molte possibilità e opportunità. Se il governo riuscirà a gestire la crescita anche nel settore non petrolifero, tra poco nascerà la nuova “Tigre del Caucaso”.