TURCHIA. Corvette turche per Islamabad

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Il ministro della Difesa turco, Nurettin Canikli, ha dichiarato che Ankara ha vinto una gara d’appalto per la costruzione di quattro corvette per la marina pakistana, e ha descritto l’accordo come «la più grande esportazione di difesa della Turchia in un unico accordo».

«Una gara aperta dalla Marina del Pakistan per la fornitura di quattro corvette è appena stata conclusa e la Turchia si è aggiudicata la gara», ha detto Canikli ai giornalisti durante una visita ufficiale in Montenegro il 5 luglio.

Canikli ha poi aggiunto: «Si tratta di un progetto multimiliardario e la Turchia ha intrapreso un progetto così sofisticato per la prima volta sulla scena internazionale. I negoziati sono proseguiti per oltre sei mesi. Sono stati completati dopo un periodo davvero difficile ed esaustivo, e l’accordo è stato firmato oggi (…) Il risultato della gara è importante per mostrare la crescita raggiunta dall’industria della Difesa turca», ha detto Canikli, osservando che la Turchia ha superato un certo numero di paesi attraverso un’ottima offerta, sia in termini di qualità che di prezzo, riporta Press Tv.

Nel maggio 2017, Turchia e Pakistan hanno firmato un accordo di cooperazione per la costruzione di quattro corvette turche di classe Ada Milgem nel cantiere navale di Karachi. L’accordo prevede la costruzione di due navi a Istanbul e di altre due a Karachi. Due corvette si aggiungeranno all’inventario della marina pakistana nel 2023 e le altre due nel 2024.

L’accordo include anche la condivisione delle informazioni di ingegneria e la formazione degli ingegneri. La prima nave sarà fabbricata in 54 mesi, mentre la parte restante del contratto sarà costruita rispettivamente in 60, 66 e 72 mesi. A maggio, inoltre, Ankara e Islamabad hanno firmato un accordo per la vendita di 30 elicotteri d’attacco turchi. L’elicottero d’attacco multiruolo Tai/AgustaWestland T129 Atak è stato sviluppato dalla Turkish Aerospace Industries, con il partner AgustaWestland ed è progettato per l’attacco avanzato e la ricognizione.

Maddalena Ingroia