INDOPACIFICO. La fragile tregua diplomatica USA Cina non copre Seul

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Il fragilissimo disgelo tra Stati Uniti e Cina non riesce a ridurre le tensioni fra Seul e Pechino.

L’ambasciatore cinese in Corea del Sud Xing Haiming l’8 giugno ha criticato apertamente Seoul, affermando che fare “scommesse sbagliate” nella rivalità tra Stati Uniti e Cina avrebbe portato a “molte difficoltà” per la Corea del Sud.

Il primo vice ministro degli Esteri della Corea del Sud, Chang Ho-jin, ha convocato Xing un giorno dopo e ha espresso forte insoddisfazione per le sue affermazioni: «Il governo sudcoreano ha reso noto più volte che la sua posizione nella ricerca di relazioni bilaterali Corea del Sud-Cina è basata sul rispetto reciproco, e anche la Cina dovrebbe impegnarsi in questa direzione», ha dichiarato il ministero degli Esteri sudcoreano, riporta VoA.

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, ha dichiarato in un briefing del 13 giugno che “non ha senso fare un problema” con le osservazioni di Xing. Ha aggiunto: «Una relazione solida e stabile tra Cina e Corea serve gli interessi comuni di entrambe le parti».

Gli esperti Usa dicono che sia prematuro «concludere che il viaggio di Blinken produrrà un miglioramento duraturo nelle relazioni tra Stati Uniti e Cina, per non parlare dell’impatto sulle relazioni tra Repubblica di Corea e Cina», prosegue VoA.

Nello spiegare a Seul il senso della visita di Blinken, l’Amministrazione Biden ha detto che gli Stati Uniti cercano di mantenere canali di comunicazione di alto livello con la Cina per evitare che qualsiasi errore di calcolo porti a un conflitto indesiderato; che intendono continuare a collaborare strettamente con i loro alleati, tra cui la Corea del Sud, per difendere un Indo-Pacifico libero e aperto e l’ordine internazionale basato sulle regole.

Comunque le tensioni militari rimangono alte, con l’esercito cinese che «monitora in modo aggressivo le attività aeree e navali degli Stati Uniti nelle acque internazionali vicino alle coste cinesi». In questo contesto, non ci sono molte speranze che Pechino diventi “meno bellicosa nei suoi approcci all’amministrazione Yoon”, poiché “la Cina si oppone fermamente a molte delle politiche del governo Yoon”.

Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol aveva dichiarato ad aprile che la questione di Taiwan non è semplicemente una questione tra Cina e Taiwan e che si oppone a cambiare lo status quo di Taiwan con l’uso della forza.

Preoccupati dalle azioni militari sempre più aggressive della Cina, gli Stati Uniti hanno esortato i loro alleati e partner, tra cui la Corea del Sud, a limitare la vendita di semiconduttori di fascia alta che la Cina può utilizzare per far progredire il proprio esercito.

In un’intervista rilasciata a CBS News, Blinken ha dichiarato che gli Stati Uniti non stanno «cercando di frenare la Cina dal punto di vista economico», poiché ciò sarebbe «profondamente contrario ai nostri interessi». Tuttavia, ha poi detto, «non è nel nostro interesse fornire» o “vendere” alla Cina «tecnologia sensibile che la Cina sta usando per far avanzare il suo programma di armi nucleari molto opaco, per costruire missili ipersonici, per creare tecnologia che può essere usata per scopi repressivi».

Luigi Medici

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