Lo stato dell’economia di Mosca

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RUSSIA – Mosca 22/04/2015. L’economia russa è stata seriamente danneggiata dalle sanzioni seguenti l’annessione della Crimea e la caduta dei prezzi del petrolio: ad affermarlo è stato il primo ministro russo il 21 aprile.

Dmitry Medvedev, riporta Anadolu, in una audizione alla Duma di Stato, ha detto che la svalutazione del rublo è stato il risultato più significativo delle sanzioni e del crollo dei prezzi del petrolio.

Medvedev ha detto che l’economia russa aveva cominciato ad adattarsi alle nuove condizioni, ma la curva negativa della sua economia continuerà per tutto il prossimo anno incidendo anche sul bilancio 2016.

Il premier russo ha detto che il governo dovrà adattarsi a lavorare in condizioni economiche negative per un po’ tempo. Medvedev ha poi aggiunto che la Banca centrale russa sta seguendo una politica monetaria che sta avendo successo e di non aspettarsi nuove scosse; alcuni gruppi industriali russi hanno mantenuto posizioni elevate in termini di esportazioni mondiali, tra cui le armi, l’export spaziale e le industrie aeronautiche. Le entrate della vendita di armi sono state di 16 miliardi dollari e gli ordini totali sono stati di 49 miliardi di dollari nel 2014, ha poi detto. Le sanzioni occidentali contro la Russia resteranno in vigore, aveva annunciato il 20 aprile il presidente della commissione senatoriale per l’energia degli Stati Uniti, Lisa Murkowski ha detto all’agenzia russa Sputnik a margine della manifestazione Ihs CERAWeek a Houston, in Texas. «In questo momento, date le tensioni politiche con la Russia, non ne prevedo l’abrogazione ora», ha detto Murkowski, rispondendo alla domanda se fosse possibile un alleggerimento delle sanzioni nel settore petrolifero in un prossimo futuro. Le ha risposto il presidente della Lukoil, Vagit Alekperov, presente alla stessa manifestazione. 

L’industria petrolifera russa deve adattarsi per mitigare l’impatto delle sanzioni occidentali, ma c’è la speranza le sanzioni saranno presto alleggerite, ha detto Alekperov. Il presidente Lukoil ha spiegato che le sanzioni occidentali hanno due scopi: limitare la cooperazione con la Russia, e declassare il rating sovrano, impedendo l’accesso al finanziamento degli investimenti. «Certo, sentiamo l’impatto delle sanzioni, ma abbiamo bisogno di un po ‘di tempo per far sì che l’industria petrolifera russa si adatti», ha detto Alekperov. Alekperov ha, infatti, osservato che l’industria petrolifera russa è nel commercio internazionale da 25 anni, e una parte significativa delle attrezzature che utilizza viene prodotto all’estero: «Gran parte del materiale che utilizziamo è prodotto fuori dalla Russia, ci vuole tempo per localizzarlo altrove (…) e il rating sovrano è staro declassato e questo fatto crea difficoltà nel finanziamento degli investimenti», ha poi aggiunto. Alekperov, infine, si è detto fiducioso che la Russia, pur vivendo nel tempo difficile, supererà le difficoltà, in particolare grazie agli sforzi compiuti dall’industria petrolifera e del gas. Inoltre, ha sostenuto Alekperov c’è speranza che le sanzioni occidentali non potranno essere mantenute per troppo tempo: «Siamo consapevoli delle ragioni  (…) ma il dialogo politico sul futuro dell’Ucraina orientale, si spera, si risolverà in nuovi accordi, e speriamo che ciò comporti l’alleggerimento delle sanzioni».

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