Il caso Lula approda all’ONU

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BRASILE – Brasilia 30/07/2016. Gli avvocati dell’ex presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva hanno presentato un esposto il 28 luglio al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite accusando le autorità brasiliana di montaggio di “persecuzione giudiziaria” del loro cliente durante le indagini per la corruzione nello scandalo Petrobras.

Il Lula Institute ha detto che l’istanza è stata presentata dall’avvocato per i diritti umani Geoffrey Robertson: «Lula sta portando il suo caso alle Nazioni Unite perché non riesce a ottenere giustizia in Brasile con il suo sistema inquisitorio (…) I suoi telefoni sono sotto controllo, come lo sono quelli della sua famiglia e dei suoi avvocati e le trascrizioni delle intercettazzione, anche le trascrizioni audio, vengono fatte pubblicare da parte di un ambiente politico ostile», riporta Efe. Il giudice Sergio Moro, che gestisce il caso, lo scorso marzo ha chiesto scusa per aver reso pubbliche le intercettazioni delle conversazioni telefoniche tra Lula e Dilma Rousseff. Moro, un “giudice d’assalto” come vien descritto, è divenuto “famoso” in Brasile per la gestione dell’indagine sul sistema di corruzione Petrobras, uno scandalo da 2 miliardi di dollari che ha visto coinvolti i top manager aziendali e decine di politici di tutti i principali partiti. Il magistrato accusa Lula di coinvolgimento nella corruzione a Petrobras, accusa che l’ex presidente nega categoricamente. «È molto importante combattere la corruzione, ma solo se lo si fa nel rispetto delle regole (…) Questo caso farà venire fuori il problema della custodia cautelare in Brasile e il problema degli errori giudiziari basati su confessioni di sospetti che vogliono solo uscire di prigione», ha detto Robertson. La richiesta al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite arriva tra le voci di un possibile arresto di Lula ordinato da Moro prima del 5 agosto, inizio delle Olimpiadi a Rio de Janeiro. All’evento non parteciperanno né Lula né la Roussef.